Appuntamento ormai fisso,almeno una
volta per stagione.Quest'anno è l'Alcesti di Euripide.
Racconterò in qualche modo la trama
della tragedia.
Posterò anche delle foto,così come
sono venute: era vietato usare il flash,e sono le sette di sera.
Ma l' emozione di sedere su quei
gradini consunti dai secoli,(per fortuna dei cuscini aiutavano..),
di godere di uno spettacolo dove
bellissimi alberi fungono da quinte naturali ed il sipario è solo
immaginario ed affidato all'arte scenografica,tutto questo si può
solo vivere,non raccontare.
scenografie di Luigi Perego- rosso e nero,la gioia e il lutto,i colori della vita e della morte
La storia,a modo mio:Admeto deve aver
combinato qualcosa di grosso,per cui deve morire.
Thanatos si aggira per il
palazzo,reclamandolo.
Thanatos aspetta di prendersi la vita di Admeto
Apollo, ospite di Admeto,non si rassegna alla perdita dell'amico ed intercede presso Tanatos,per salvargli la vita.
Gli amici servono anche a questo,e se poi si tratta degli Dei..
Apollo tratta con Thanatos per la vita dell'amico.
Si può fare,ma qualcun'altro
deve morire al suo posto. Admeto spera negli anziani genitori, hanno
vissuto a lungo e potrebbero sacrificarsi per lui.Ma si rifiutano.
E' invece la moglie,Alcesti,che accetta
di sacrificarsi,per salvargli la vita.
Una morte come estremo dono
d'amore?eppure deve lasciare orfani i due figli,ancora bambini.
O avrà pensato che i figli,orfani del
padre,avrebbero sofferto di più?
Alcesti circondata dallo sconforto dei suoi fedeli sudditi
Si prepara a morire ,non prima di aver
salutato un'ultima volta la luce del sole e di aver lasciato un
impegnativo testamento con le sue ultime volontà al marito:
Non si dovrà mai più risposare,e deve
aver cura dei figli facendo loro da padre e anche da madre.
Struggente questo ultimo colloquio con
il marito ed il distacco dai figli.
Ultimo saluto alla figlia,mentre il bambino si nasconde fra le braccia dell'ancella
Prima che tutto sia compiuto,arriva il
padre di Admeto,Ferete,per portare un suo omaggio funebre alla nuora.
Ma viene affrontato brutalmente dal
figlio che lo accusa di egoismo,per non essersi sacrificato lui al
suo posto e rifiuta con sdegno la corona funebre.
Volano parole grosse,fra i due,e il
vecchio padre ,indignato, gli dà del vigliacco ,per aver accettato
il sacrificio della giovane e bella moglie.E fa un ragionamento
estremamente logico sul perchè non ha fatto il gesto richiesto:la
vita è bella e ancora ricca di promesse per lui,ora che si è
liberato del gravoso compito di regnare,affidando tutto al figlio.Lo
attende una serena vecchiaia,in compagnia della moglie,vuole vedere
crescere i nipoti,godere della loro gioventù.
E come dargli torto?
A spezzare la drammaticità del
momento,mentre Ferete va via indignato,arriva Eracle,sempre in giro a
compiere le sue fatiche.Chiede ospitalità all'amico per prepararsi
per la sua dodicesima.
L'aria mesta del palazzo e dei suoi
abitanti contrasta con la sua allegria e voglia di
divertirsi.
Eracle chiede notizie ad un amico,nel palazzo.
Finalmente,messo al corrente di ciò che è
successo,decide che sarà questa la sua dodicesima fatica:scendere
all'Ade per riportare in vita la donna.
Ci riesce e la riconsegna al marito
incredulo,non dopo qualche necessaria messa in scena.
Il lieto fine rende quasi fiabesca la
tragedia e fa tirare un sospiro di sollievo a noi spettatori.
A proposito di un "benevolo"commento sulla presentazione di questo post,preciso che non ho una formazione classica,secondo i canoni scolastici,quindi ho raccontato al meglio cercando anche di alleggerirne la seriosità .E comunque volevo solo condividere un'emozione,solo questo.Grazie.