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lunedì 25 aprile 2022

DEDICATA ALLE DONNE CHE ESISTONO E RESISTONO,SEMPRE!

 


           Le donne che fecero la storia,

la storia della nostra resistenza

non fecero domande

non chiesero di credi o appartenenza:

diedero cibo e alloggio

nascosero,curarono ferite,

fecero le staffette,rischiando le lor vite

avendo in mente la nostra libertà.

            Altre donne che scrivono la storia

scavano a mani nude

fra macerie di complici silenzi,

e colpevoli vuoti di memoria,

per portare alla luce

vite dimenticate

restituendo voce e dignità.

           Le donne che cambiano la storia,

eretiche del libero pensiero

amano seminare i loro dubbi

dissodando terreni compromessi

da radicate e imposte verità.

          Le donne custodi della storia

cercano a fondo, nelle nostre coscienze

i ricordi ancestrali mai recisi

che legano alla nostra Grande Madre

prima fonte di vita e di saggezza:

donne decise,forse un po' selvagge

ma donne che corrono coi lupi.

          Le donne che tessono la storia

nutrono i figli al seno

stringono mani scendendo nelle piazze

usano penne come fossero spade

regalando parole e conoscenza

e con i colori di mille bandiere

ridipingono il mondo,il nostro mondo.



domenica 10 aprile 2022

LA DOMENICA DELLE PALME

 Intrecciavamo foglie di ulivo,per prepararci alla Domenica delle Palme.La pianta non mancava mai,vicino alle nostre case ,in contrada San Pasquale,dove ho passato l'infanzia,a contatto stretto,quasi in simbiosi con la natura.Intrecciavamo anche le palme,ma di queste c'era scarsità e noi bambini imparavamo l'arte utilizzando foglie di canna,tagliate a strisce.Sapevo fare i cavallucci,l'intreccio più semplice,ma mi divertivo anche con creazioni più azzardate.C'era qualche canneto ed i quei giorni ne facevamo strage...

Si preparavano per tempo anche i contenitori con i semi di grano,lenticchie,orzo, messi a germogliare nella stoppa di ginestra o cotone che sostituiva la terra e poi messe al buio,dentro qualche vecchia cassa o sotto il letto ,coperti.Si portavano in chiesa per i sepolcri,e facevamo a gara per abellirli con intrecci di nastri colorati.Erano il simbolo della rinascita,del rinnovamento,era il seme che doveva morire ,al buio dell'inverno,per rinascere al sole e alla luce della nuova stagione. Era sempre il mito pagano di Persefone che tornava alla luce per metà dell'anno,per ripiombare poi agli inferi per l'altra metà.Mito pagano ripreso e adattato dal cristianesimo,sempre per simboleggiare la rinascita a nuova vita.




Anche i contadini della zona si preparavano,e in segno di ringraziamento adornavano dei lunghi bastoni
 con palme ,rami di ulivo,intrecciati a piantine di fave e piselli,con ancora i fiori ma anche baccelli maturi,fiori di campo,comprese le prime gialle e profumate ginestre,nastri colorati , dolci pasquali con le tradizionali uova.Partivano per tempo,dai loro poderi,con il vestito della festa,per arrivare il paese in tempo per la messa e la benedizione delle palme e l'ulivo oltre che dei loro piccoli e preziosi trofei.



Era tradizione che tutti,ma in particolare noi ragazze-vanità delle vanità,indossassimo qualcosa di nuovo,E speravamo nella clemenza del tempo perchè spesso si trattava del primo vestitino estivo e volevamo goderci l'ebbrezza del nuovo e del primo sole..

Si passava dai riti della quaresima,un periodo di astinenze,qualche sacrificio o fioretto,toni comunque dimessi,non solo nelle cerimonie religiose,al trionfo delle palme,all'Osanna,alla festa della accoglienza allegra,della condivisione dei simboli,della speranza contenuta in quella promessa di vita nuova.

Ma mancava ancora l'atto finale,il “Consumatum est”cristiano,il sacrificio che avrebbe portato poi alla Luce nuova,a nuova vita.e così iniziava la settimana di passione,con i suoi riti vissuti anche questi in comunione ,o meglio in comunità.Mettevamo da parte il vestito appena “spalmato” e vestivamo ,giovani e anziani,gli scialli scuri e pesanti per seguire la Via Crucis,ultimo atto della sacra rappresentazione,in attesa delle campane che annunciavano la Resurrezione.E nell'attesa della Resurrezione,usavamo lavarci il viso con l'acqua fredda,prima dello spuntar del sole,il che ci avrebbe mondati da ogni peccato.Una remissione di colpe ,collettiva,al prezzo di un sacrificio minimo.

                                                     Salvatore Incorpora:Via Crucis

E già pensavamo alla tradizionale frittata della colazione pasquale,ricca e sontuosa:uova,ricotta,musulupo (toma),salsiccia quella buona fatta in casa e che si metteva da parte proprio per l'occasione,spesso anche dei pezzetti di frittole -(cicciole di maiale)sfugite alla golosità di grandi e piccoli-


Il resto della giornata pasquale passava fra pranzo qualche ovetto di cioccolata e l'agitazione in vista della pasquetta,con la massima attenzione all'evoluzione del tempo,che non facesse il solito gioco di nuvole e pioggia a guastarci la festa.

Difficile pensare con gioia  a questa Domenica delle palme mentre si odono i rumori delle bombe..


(Tutte le foto sono state prese dal Web)