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martedì 25 aprile 2023

IL MIO 25 APRILE

Mi chiamo Caterina,per alcuni amici  sono Chicchina o Chicchi,per altri Rina o Cate.ma sono sempre io e rispondo se mi sento chiamare ,anche se con nomi o nomignoli diversi.

Sono una Donna e sono Italiana perchè ho avuto la fortuna, non per scelta o per meriti, di nascere in questo bellissimo Paese ,dove respiero la storia e la civiltà dei millenni e che mi sono state tramandate con amore ed intelligenza da chi mi ha preceduta.

Sono anche una Mamma,per scelta e non perchè sia  scontato,essendo donna.

E sono cristiana,perchè battezzata,questo è forse più scontato, essendo nata in un Paese che ha al suo interno uno Stato  centro e simpolo della cristianità come religione.

Questi i miei dati ,anagrafici,per i quali non vanto alcun merito,li vivo,li indosso tutti i giorni come indosso i miei vestiti.

Per questo non mi sognerei mai di salire su un palco per declamarli,facendone un'arringa e comunque mai indossando stivali e pantaloni alla zuava,anche se diluiti in tenui colori pastello.

Ma a questi dati,di presentazione,per completezza,ne voglio aggiungere almeno altri TRE:

Sono ANTIFASCISTA,PARTIGIANA e  il  25 APRILE è per me la festa della LIBERAZIONE, della LIBERTA' e della RESISTENZA.

Non sono dati anagrafici,è vero ,ma in parte lo sono anche.

Sono nata che eravamo già in guerra ma dalle mie parti,terra di contadini,la guerra è sempre stata una sciagura,una calamità per tutti,o quasi.Da noi non si seguivano le adunate oceaniche:chi vive con il lavoro della terra,con la fatica quotidiana di portare a casa il pane,guarda il cielo sperando che il vento la pioggia la grandine il gelo non rovini il lavoro svolto ed il raccolto come promessa. Più tardi si guardava il cielo per seguire l'arrivo degli aerei e sfugire alle bombe.

Ho conosciuto le ristrettezze,la paura:mio padre ed i suoi fratelli  guardati a vista come delinquenti solo  perchè non si erano mai piegati al fascismo,  non si tenevano i busti o le foto del duce, in casa,non si  andava alle adunate.

Per tutto questo c'era un prezzo da pagare,in famiglia si sapeva, ed è stato pagato,col confino,con la prigionia con la morte in guerra di giovani familiari,nell'eccidio vergognoso  di Cefalonia,per esempio.

Per questo sono cresciuta a pane,anche raffermo, latte quando c'era,e antifascismo.Certo allora non capivo tutto,ma mi bastava osservare il modo di vivere dei miei,ascoltare i loro discorsi,per capire da che parte stare.

E il 25 Aprile lo ricordo bene,lo ricordo come un mare di bandiere, di  suoni e di canti liberatori.Ricordo i caratteri grossi dei giornali,ricordo la voglia di parlare,di urlare quasi, i capannelli di persone e se c'era qualcuno più informato diventavano subito comizi.Non era tutto finito,ma si gustava la libertà .

La libertà non è stata una concessione,piovuta dall'alto, ma una conquista :dolorosa ,fatta di sangue di lutti di morte di atrocità,di sacrifici ,di rinunce.

Per questo è necessario ricordare,raccontare,studiare la storia,onorare la memoria di quanti hanno contribuito a rendere possibile tutto questo.

Per questo ,per me,oggi e sempre RESISTENZA!!



Genova::corteo per la liberazione.

mercoledì 8 marzo 2023

OTTO MARZO 2023

 

Siamo noi: siamo le donne.Donne in cammino ,da sempre.

Siamo noi:Francesca,Ruth,Aisha,Consuelo,Fawad,Irina.

Siamo Cristiane, ebree,protestanti,scintoiste,mormoni,buddiste.

Ognuna col proprio nome,ognuna col proprio credo,ma donne,sempre.

Siamo mamme,nonne,sorelle,figlie.

Siamo mamme, per scelta,qualche volta per caso, mamme di figli nostri o di altre,se serve.

Siamo le bambine siriane,cresciute all'ombra di ruderi,lascito delle guerre,senza nomi,senza casa senza scuole senza senza speranza.


Siamo le ragazze senza volto, coperte da anonimi veli,le donne irachene con il corpo sigillato entro scuri burka:ci hanno tolto il respiro l'aria la gioia di vivere libere ,il piacere di lavorare,di studiare.

Siamo le pescatrici di perle, che servono per abellire i decoltè.Un tuffo nel buio delle acque e poi ritorno alla luce,dieci cento volte.Qualche volta solo un tuffo nel buio.

Siamo le donne dei deserti,i piedi consumai dalla sabbia, il sole che asciuga i pensieri e la linfa di vita.In cammino,sempre,in cerca di acqua,in cerca di cibo,in cerca di nuove possibilità di vita.

A volte raggiungiamo anche il mare,ci inebria il sogno propibito di immergerci,di attraversarlo,nella speranza di nuovi approdi.

A volte le onde ci fermano prima, assieme ai nostri figli.Ma non possiamo scegliere:non fra una crocera o le comodità di una casa.Non ci è permessa la prima e non abbiamo una casa,un tetto.

Siamo le donne che cercano dignità e indipendenza attraverso il lavoro,ma non riescono,non lo trovano il lavoro.

Siamo le donne innamorate che spesso muoiono dentro un amore.

Se insieme urlassimo la nostra rabbia,faremmo spalancare il cielo,crollare i muri e i grattacieli.

Se insieme manifestassimo la nostra indignazione faremmo vergognare l'altra netà del cielo,almeno quella che vanta dei diritti su tutto,noi comprese.

Oggi vogliamo o almeno vorremmo,che non si parlasse di festa per le donne. Fate voi,giorno dei ricordi delle mille battaglie vi va bene?Giorno della memoria per chi non ce l'ha fatta ed è rimasta per strada?

Chiamiamola giornata di celebrazione.

Grazie!

tutte le foto sono state prese dal Web

venerdì 30 dicembre 2022

ANNO NUOVO!

Chiuidiamo un altro anno e io personalmente non faccio bilanci, non formulo propositi ,non mi affido a riti magici:ho imparato da tempo che spesso è la vita,sono le circostane a prenderci per mano     o prenderci la mano,con altri piani e altri progetti.

In amicizia   mi e vi auguro:

-Di vincere le paure degli anni che avanzano,avanzano comunque a qualsiasi età.

-Di volerci un pò di bene in più e concederci una piccola pazzia ,ogni giorno.

-Di non rinunciare mai a quel dolcetto alla crema che ci fa l'occhiolino dalla vatrina.

-Una carezza al palato è salvifica,come un raggio di sole quando piove.



Vi auguro:

-Di essere forti e resistere ad ogni urto.

-Di trovare le energie per rialzarvi se l'urto è stato violento e vi ha messi a tappeto.

-Di resistere al luccichio delle apparenze che spesso nascondono brutture e pessima qualità.

-Di passare sopra,con aria di sufficienza,alle piccole cattiverie ,degli amici o parenti.

Vi auguro:

-Di osare sempre,oltre il limite del possibile. non esistono limiti insuperabili,credeteci!

-Di non avere paura ad andare contro corrente,abbiate l'orgoglio delle idee che ritenete giuste.

-Di avere sempre un nuovo progetto di vita,è la via di fuga o la vostra coperta di Linus .

-Di spalancare le finestre di casa e respirare a pieni polmoni:col sole la pioggia o la neve.



E sopratutto vi auguro di essere eretici!

Eretico è la persona che sceglie e,
     in questo senso è colui che più della verità ama la ricerca della verità.”

                                                        Felice  Nuovo Anno




martedì 20 dicembre 2022

Ventesima finestra del Focolare dell'Avvento


 

Anche quest'anno ho voluto esserci accanto al Focolare dell'Avvento,ideato e portato avanti ,anno dopo anno,da Sciarada-Anima Mundi-

Apro oggi la mia finestra sul Natale e sul Presepe che del Natale è uno dei simboli più diffusi.Penso in particolare al presepe napoletano,il più famoso e il più bello ,a mio parere,anche per la fantasia dei locali artigiani nel creare le varie figure e i pastori. che animano la scena come una vera rappresentazione-fra sacro e profano-della Natività.Il presepe ha delle regole ben precise e codificate e ogni figura ha un suo perchè.

Spesso rimandi storici vogliono queste immagini derivanti anche dal mondo pagano e poi “cristianizzati”.E' il caso della Zingara che non può mancare nel presepe tradizionale.

E' una figura che si presta a varie letture: è la Sibilla,che con i suoi vaticini mette in guardia su cose che succederanno e possono portare danno e lutti se non evitate in tempo.Figura presente nella cultura e nelle religioni mediterranee.


                                               La sibilla dwelfica:Michelangelo -Cappella Sistina  dal web

In tempi meno remoti la zingara è  anche un personaggio delle nostre città,come parte di quel popolo di gitani nomadi che popolava i vicoli e strade cittadine e che per sopravvivere spesso offriva consigli,divinazioni,profezie,in cambio di qualcosa.

  
                                                   Immagine tradizionale della Zingara -dal web

Come parte di questo campionario umano non poteva quindi mancare fra i frequentatori della città napoletana.Spesso posta lontano dal presepe,vicino ad osterie e qualche volta con i simboli della crocefissione:chiodi,croci,proprio quindi nella sua funzione divinatoria e profetica,di quello che succederà a Gesù,a conclusione della sua vita da Uomo,sulla terra.

C'è anche un'altra interpretazione, bella,umana ed accettabile:la zingara è una giovane donna,di nome Stefania,o Stefana,non sposata,che,saputo della nascita di Gesù Bambino,si mette in cammino per andarlo a trovare.Gli angeli la bloccano perchè non essendo sposata e non avendo lei figli,non può visitare la Madonna che ha appena dato alla luce il suo Bambino.

                                           Rappresentazione della zingara Stefana con il bambino-dal web        -

Se ne dispiace,si allontana,ma poi ci pensa e usa l'astuzia:fascia un sasso che prende in braccio come fosse un bambino e così si ripresenta,il giorno dopo,per la sua visita.Quando gli Angeli fanno per fermarla sentono un lamento ed uno starnuto:Il sasso si era trasformato miracolosamente in un bambino,che è stato chiamato Stefano,in riferimento al nome della madre,che adesso può vedere l'altro Bambino ,posto nella mangiatoia ,e la sua mamma,la Madonna.

Stefano è il Santo del primo giorno dopo il Natale:Santo Stefano,appunto.

La figura della zingara ha quindi tante possibili interpretazioni:sibilla,madre mancata,popolana divinatrice ,spesso ha la pelle di colore scuro,come tante Madonne nere offerte alla nostra devozione,e con quel bimbo fra le braccia,anche simbolo di una maternità pellegrina,come lo era stata anche la Madonna,in viaggio verso Betlemme,o in fuga verso l'Egitto ,per mettere in salvo il suo Bambino dopo l'editto di Erode.A me piace leggervi,nella zingara, la maternità pellegrina,tanto somigliante a situazioni che la storia ci ripropone ,con i suoi corsi e ricorsi. Madri in cammino,per salvare i propri figli da guerre distruzioni epidemie miseria fame.

                                                                Maternità pellegrina  - dal web

Spero possiate gradire e guardare anche le statuine dei nostri Presepi con più interesse,considerandoli tutti attori protagonisti nella rappresentazione di un grande evento.

Auguro ad ognuno di voi un Natale di serenità e di affetti nel calore del focolare ideale che cerchiamo sempre di ricostruire almeno nei nostri cuori .

Passo il testimone a Sciarada-Anima Mundi.

sabato 5 novembre 2022

MALINCONICO AUTUNNO -2022

 


Ma tu ricordi?

Ricordi come eravamo

quando vestivamo i nostri giovani anni

con gli sfacciati colori dell'allegria

e riempivamo le strade e le piazze

con le nostre vivaci risate

o ci raccontavamo sussurrando

i primi sussulti del cuore?


E ti ricordi quanti eravamo

qando bussando di porta in porta

e chiamandoci dalle finestre,

come seguendo un richiamo

ci ritrovavami in piazza

e con le braccia al cielo

a pugni chiusi urlavamo le ingiustizie

reclamando diritti e libertà?


O quando intrecciavamo le mani

per fare umane barriere

contro la fame e la guerra

che violavano vite e dignità

in tanti angoli della terra?


Eravamo bandiere nel vento,

un popolo di donne in marcia

che voleva conquistare il mondo:

credavamo nel cambiamento!


Dove siete adesso,tutte?

Quando ci siamo perse?

Quando abbiamo dismesso i colori

per vestire il grigio dell'indifferenza?

Quando abbiamo abbassato le braccia

e chinato la testa

Per stanchezza o rassegnazione?

E barattato la vita

per una quieta sopravvivenza?





sabato 13 agosto 2022

14 AGOSTO: E SONO 82!

Gli anni? E' solo un susseguirsi di giorni,di albe e tramonti,di stagioni,di eventi.Da quando impariamo a contarli,ci sembrano nostri,immaginiamo di organizzarli,di disporne,di viverli:ma ci siamo dentro,trascinati nel loro corso,come foglie in balia delle correnti o dei venti.Facciamo il nostro breve viaggio nel tempo e con il tempo camminiamo. A volte a passi veloci,per fuggire da qualcosa o per raggiungere qualcosa.In altri momenti ci moviamo lenti,per stanchezza o per la curiosità di osservare meglio il mondo intorno.Ci fermiamo,cadiamo ci rialziamo e contiuiamo a camminare. Più che “Buon compleanno” mi piacerebbe usare la formula ”Buon cammino”. Camminare è continuare un percorso,tentare il raggiungimento di obiettivi,la realizzazione di progetti. E'dare corpo ai sogni,continuare a cercare,ad apprendere,ad amare,a soffrire anche ,perchè anche il dolore è una forma di crescita. Nel mio cammino ho attraversato il tempo,qualche volta anticipandolo,più spesso rincorrendolo.E lo faccio ancora, portandomi dietro la polvere delle strade che ho percorso,i grumi delle delusioni,i volti di amici di viaggio e di persone incrociate per caso,il peso delle assense che mi hanno segnato e mi segnano ancora,i momenti di gioia che pure hanno costellato il mio vivere,le ferite inferte mio malgrado al creato,come il segno di violenze subite.Ma è questa la vita!
So che il cammino diventa più faticoso e difficile ogni giorno,e mi riprometto sempre di favorire il viaggio allegerendo il peso dello zaino ideale che mi porto dietro. Ma da dove cominciare?Cosa lasciare per strada?Non rinnego niente di quello che ho fatto,anche le scelte sbagliate mi hanno aiutata a crescere. I ricordi? Sono ponti che mi hanno collegata al passato e spero servano per lasciare traccia del mio vivere per chi mi e' stato e mi resta in vari modi vicino. Le amicizie,poche ma tutte preziose,come rinunciarvi? Difficile anche allegerirmi delle cose materiali,troppe,accumulate negli anni,ma che ora sono quasi un involucro protettivo all'interno del quale mi muovo e mi sento sicura. Potrei liberarmi dei sogni,ma sono gli unici che non pesano e che mi permettono di provare ancora un'ebbrezza di infinito. Così continuo il mio cammino,finchè mi sarà dato di farlo:il piacere dell'amicizia ed il calore degli affetti che mi sento intorno mi saranno preziosi compagni di strada.

martedì 2 agosto 2022

Valige a destino

 


*Due agosto 1980-due agosto 2022-Fra queste due date quarantadue anni di celebrazioni di processi di inchieste di giustizia cercata ,di giustizia negata.

**Ottantacinque persone,uomini donne bambini che a Bologna,alla stazione hanno vissuto l'ultima fermata di un viaggio mai finito,come un lampo che abbaglia ,un attimo che toglie il respiro ferma i battiti,cristallizza i pensieri in una visione forse rimasta impressa per l'eternità negli occhi spalancati per lo stupore la paura la sorpresa.

**duecento i feriti o forse pù:corpi straziati volti tumefatti urla strozzate in gola,voci che chiamano voci che chiedono manie occhi che cercano:qualcuno qualcosa qualche spiegazione prima di essere caricati su ambulanze auto pulman mezzi di fortuna e sparire verso ospedali e tutte le possibili strutture che possono dare una speranza,una parola di conforto un'assicurazione che tutto tornerà come prima.bugie pietose ma necessarie.

Sono date,sono numeri,sono emozioni di chi come me e come tanti altri,non vuole dimenticare.

Dietro le date i numeri , le emozion e i ricordi restano sempre loro,viaggiatori con un nome ed un cognoe,un sogno in valigia da realizzare nei pochi giorni di vacanza,un souvenir da consegnare all'arrivo,alla persona cara o da conservare fra i bei ricordi.

Mani assassine hanno fermato il viaggio,distrutto i sogni caancellato i giorni a venire.

Oggi ottantacinque valige,bianche ,diverse fra loro,arriveranno “ a destino”come si dice in gergo:saranno consegnate ai familiari o alle istituzioni civiche dei vari luoghi dove sarebbero dovuti arrivare allora,42 anni fa.

Già,42 anni fa!Avevo 40 anni due figli che crescevano e ai quali cercavamo di spiagare fatti ed eventi difficili che già avevano colpito il nostro paese:la strage di Piazza Fontana.,Pinelli,le BR.

Abbiamo dovuto spiagre,raccontare anche dell'Italicus, della strage di Bologna,e poi ancora e ancora.Ora di anni ne ho 82,i figli ormai cercano spiegazioni da soli,con altri e piu moderni e sofisticati mezzi,ne parliamo,mi espongono i loro punti di vista.

Ma resta la nebbia,ancora tanta,ancora troppa,della incertezza su esecutori,mandanti,motivi di tanta scellerata efferatezza di tanto sangue di tanta morte.

E da oggi,il viggio di quelle 85 valige bianche ,piccole ,leggere perchè dentro solo qualche ricordo,qualcosa che le lega ancora ai legittimi proprietari:un gioco a dama,un peluche,un mazzo di carte,un libro,un pareo con i colori del sole e la trasparenza dell'aqua cristallia,una conchiglia,un bracciale di corda con tanti cuoricini.Ma con tutto il peso,nonsolo figurato   di  tanto grande dolore di lacrime di parole non dette,di dubbi di rabbia .