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venerdì 30 dicembre 2022

ANNO NUOVO!

Chiuidiamo un altro anno e io personalmente non faccio bilanci, non formulo propositi ,non mi affido a riti magici:ho imparato da tempo che spesso è la vita,sono le circostane a prenderci per mano     o prenderci la mano,con altri piani e altri progetti.

In amicizia   mi e vi auguro:

-Di vincere le paure degli anni che avanzano,avanzano comunque a qualsiasi età.

-Di volerci un pò di bene in più e concederci una piccola pazzia ,ogni giorno.

-Di non rinunciare mai a quel dolcetto alla crema che ci fa l'occhiolino dalla vatrina.

-Una carezza al palato è salvifica,come un raggio di sole quando piove.



Vi auguro:

-Di essere forti e resistere ad ogni urto.

-Di trovare le energie per rialzarvi se l'urto è stato violento e vi ha messi a tappeto.

-Di resistere al luccichio delle apparenze che spesso nascondono brutture e pessima qualità.

-Di passare sopra,con aria di sufficienza,alle piccole cattiverie ,degli amici o parenti.

Vi auguro:

-Di osare sempre,oltre il limite del possibile. non esistono limiti insuperabili,credeteci!

-Di non avere paura ad andare contro corrente,abbiate l'orgoglio delle idee che ritenete giuste.

-Di avere sempre un nuovo progetto di vita,è la via di fuga o la vostra coperta di Linus .

-Di spalancare le finestre di casa e respirare a pieni polmoni:col sole la pioggia o la neve.



E sopratutto vi auguro di essere eretici!

Eretico è la persona che sceglie e,
     in questo senso è colui che più della verità ama la ricerca della verità.”

                                                        Felice  Nuovo Anno




martedì 20 dicembre 2022

Ventesima finestra del Focolare dell'Avvento


 

Anche quest'anno ho voluto esserci accanto al Focolare dell'Avvento,ideato e portato avanti ,anno dopo anno,da Sciarada-Anima Mundi-

Apro oggi la mia finestra sul Natale e sul Presepe che del Natale è uno dei simboli più diffusi.Penso in particolare al presepe napoletano,il più famoso e il più bello ,a mio parere,anche per la fantasia dei locali artigiani nel creare le varie figure e i pastori. che animano la scena come una vera rappresentazione-fra sacro e profano-della Natività.Il presepe ha delle regole ben precise e codificate e ogni figura ha un suo perchè.

Spesso rimandi storici vogliono queste immagini derivanti anche dal mondo pagano e poi “cristianizzati”.E' il caso della Zingara che non può mancare nel presepe tradizionale.

E' una figura che si presta a varie letture: è la Sibilla,che con i suoi vaticini mette in guardia su cose che succederanno e possono portare danno e lutti se non evitate in tempo.Figura presente nella cultura e nelle religioni mediterranee.


                                               La sibilla dwelfica:Michelangelo -Cappella Sistina  dal web

In tempi meno remoti la zingara è  anche un personaggio delle nostre città,come parte di quel popolo di gitani nomadi che popolava i vicoli e strade cittadine e che per sopravvivere spesso offriva consigli,divinazioni,profezie,in cambio di qualcosa.

  
                                                   Immagine tradizionale della Zingara -dal web

Come parte di questo campionario umano non poteva quindi mancare fra i frequentatori della città napoletana.Spesso posta lontano dal presepe,vicino ad osterie e qualche volta con i simboli della crocefissione:chiodi,croci,proprio quindi nella sua funzione divinatoria e profetica,di quello che succederà a Gesù,a conclusione della sua vita da Uomo,sulla terra.

C'è anche un'altra interpretazione, bella,umana ed accettabile:la zingara è una giovane donna,di nome Stefania,o Stefana,non sposata,che,saputo della nascita di Gesù Bambino,si mette in cammino per andarlo a trovare.Gli angeli la bloccano perchè non essendo sposata e non avendo lei figli,non può visitare la Madonna che ha appena dato alla luce il suo Bambino.

                                           Rappresentazione della zingara Stefana con il bambino-dal web        -

Se ne dispiace,si allontana,ma poi ci pensa e usa l'astuzia:fascia un sasso che prende in braccio come fosse un bambino e così si ripresenta,il giorno dopo,per la sua visita.Quando gli Angeli fanno per fermarla sentono un lamento ed uno starnuto:Il sasso si era trasformato miracolosamente in un bambino,che è stato chiamato Stefano,in riferimento al nome della madre,che adesso può vedere l'altro Bambino ,posto nella mangiatoia ,e la sua mamma,la Madonna.

Stefano è il Santo del primo giorno dopo il Natale:Santo Stefano,appunto.

La figura della zingara ha quindi tante possibili interpretazioni:sibilla,madre mancata,popolana divinatrice ,spesso ha la pelle di colore scuro,come tante Madonne nere offerte alla nostra devozione,e con quel bimbo fra le braccia,anche simbolo di una maternità pellegrina,come lo era stata anche la Madonna,in viaggio verso Betlemme,o in fuga verso l'Egitto ,per mettere in salvo il suo Bambino dopo l'editto di Erode.A me piace leggervi,nella zingara, la maternità pellegrina,tanto somigliante a situazioni che la storia ci ripropone ,con i suoi corsi e ricorsi. Madri in cammino,per salvare i propri figli da guerre distruzioni epidemie miseria fame.

                                                                Maternità pellegrina  - dal web

Spero possiate gradire e guardare anche le statuine dei nostri Presepi con più interesse,considerandoli tutti attori protagonisti nella rappresentazione di un grande evento.

Auguro ad ognuno di voi un Natale di serenità e di affetti nel calore del focolare ideale che cerchiamo sempre di ricostruire almeno nei nostri cuori .

Passo il testimone a Sciarada-Anima Mundi.