Anche
quest'anno ho voluto esserci accanto al Focolare dell'Avvento,ideato
e portato avanti ,anno dopo anno,da Sciarada-Anima Mundi-
Apro
oggi la mia finestra sul Natale e sul Presepe che del Natale è
uno dei simboli più diffusi.Penso in particolare al presepe
napoletano,il più famoso e il più bello ,a mio parere,anche per la
fantasia dei locali artigiani nel creare le varie figure e i
pastori. che animano la scena come una vera rappresentazione-fra
sacro e profano-della Natività.Il presepe ha delle regole ben
precise e codificate e ogni figura ha un suo perchè.
Spesso
rimandi storici vogliono queste immagini derivanti anche dal mondo
pagano e poi “cristianizzati”.E' il caso della Zingara che non
può mancare nel presepe tradizionale.
E'
una figura che si presta a varie letture: è la Sibilla,che con i suoi
vaticini mette in guardia su cose che succederanno e possono portare
danno e lutti se non evitate in tempo.Figura presente nella
cultura e nelle religioni mediterranee.
La sibilla dwelfica:Michelangelo -Cappella Sistina dal web
In
tempi meno remoti la zingara è anche un personaggio delle nostre
città,come parte di quel popolo di gitani nomadi che popolava i
vicoli e strade cittadine e che per sopravvivere spesso offriva
consigli,divinazioni,profezie,in cambio di qualcosa.
Immagine tradizionale della Zingara -dal webCome parte di
questo campionario umano non poteva quindi mancare fra i
frequentatori della città napoletana.Spesso posta lontano dal
presepe,vicino ad osterie e qualche volta con i simboli della
crocefissione:chiodi,croci,proprio quindi nella sua funzione
divinatoria e profetica,di quello che succederà a Gesù,a conclusione
della sua vita da Uomo,sulla terra.
C'è
anche un'altra interpretazione, bella,umana ed accettabile:la
zingara è una giovane donna,di nome Stefania,o Stefana,non
sposata,che,saputo della nascita di Gesù Bambino,si mette in cammino
per andarlo a trovare.Gli angeli la bloccano perchè non essendo
sposata e non avendo lei figli,non può visitare la Madonna che ha
appena dato alla luce il suo Bambino.
Rappresentazione della zingara Stefana con il bambino-dal web -
Se
ne dispiace,si allontana,ma poi ci pensa e usa l'astuzia:fascia un
sasso che prende in braccio come fosse un bambino e così si
ripresenta,il giorno dopo,per la sua visita.Quando gli Angeli fanno per fermarla
sentono un lamento ed uno starnuto:Il sasso si era trasformato
miracolosamente in un bambino,che è stato chiamato Stefano,in
riferimento al nome della madre,che adesso può vedere l'altro
Bambino ,posto nella mangiatoia ,e la sua mamma,la Madonna.
Stefano è
il Santo del primo giorno dopo il Natale:Santo Stefano,appunto.
La
figura della zingara ha quindi tante possibili
interpretazioni:sibilla,madre mancata,popolana divinatrice ,spesso ha
la pelle di colore scuro,come tante Madonne nere offerte alla nostra
devozione,e con quel bimbo fra le braccia,anche simbolo di una
maternità pellegrina,come lo era stata anche la Madonna,in viaggio
verso Betlemme,o in fuga verso l'Egitto ,per mettere in salvo il suo
Bambino dopo l'editto di Erode.A me piace leggervi,nella zingara, la maternità
pellegrina,tanto somigliante a situazioni che la storia ci ripropone
,con i suoi corsi e ricorsi. Madri in cammino,per salvare i propri
figli da guerre distruzioni epidemie miseria fame.
Maternità pellegrina - dal web
Spero
possiate gradire e guardare anche le statuine dei nostri Presepi con
più interesse,considerandoli tutti attori protagonisti nella rappresentazione di un grande
evento.
Auguro
ad ognuno di voi un Natale di serenità e di affetti nel calore del
focolare ideale che cerchiamo sempre di ricostruire almeno nei nostri
cuori .
Passo
il testimone a Sciarada-Anima Mundi.