Post in evidenza

lunedì 4 dicembre 2023

DiI LIBRI E DI AUTORI

 

ADA D'ADAMO:COME D'ARIA

Ho letto il libro,anche sull'onda emotiva che ha suscitato la notizia del premio Strega,quando lei non c'era già più.

In genere evito di acquistare libri molto pubblicizzati e decantati,aspetto che il tempo dia ragione o torto ,in questo caso mi sono servita della biblioteca del mio comune,per non correre rischi.

E' necessario  raccontare il dolore per sottrarsi al suo dominio”Rita Charon

E l'autrice lo ha fatto,ha raccontato il dolore.

Un diario puntuale,sincero e dettagliato di un percorso di sofferenza,sconfitte qualche vittoria, cadute e qualche ripresa,prima per la infermità della bambina,nata con una gravissima malformazione. E dopo, per la malatia che colpisce anche lei,la madre che sperava di restare vigile e sempre pronta per far crescere la sua creatura nel migliore dei mondi e dei modi possibili,nonostante tutto.

Si consegna al lettore con una schiettezza e sincerità disarmanti,senza protezioni senza difesa alcuna facendoci attraversare il suo calvario,i suoi momenti di felicità,pochi,di sconforto,tanti.

Scrittura scorrevole,pulita,quasi asettica anche nel comunicare emozioni .

Alla fine lascia un senso di vuoto,di impotenza di fronte a eventi più grandi di noi anche se non rari purtroppo.Destino? Fatalità?

E tuttavia,dopo la lettura attenta ,dopo le amare considerazioni sulla fine triste anche se prevedibile, personalmente non avrei assegnato lo Strega.

Non conosco le motivazioni,posso solo intuirle,ma certi eventi culturali lasciano il segno nel tempo e in questo caso la scelta non mi è sembrata appropriata.Ovvio che è un mio parere,espresso nonostante il timore di commenti di senso diverso.

6 commenti:

Sari ha detto...

Non saprei portare a termine una lettura così dolorosa. E' necessario raccontare il dolore con tanta durezza? E quello dei bambini poi...
Sei stata coraggiosa a scegliere quel titolo.
Sono stata una grande lettrice (spesso dalla biblioteca) ma non ho mai scelto titoli in base ai premi perchè avevo un'amica colta che leggeva ben più di me e mi passava informazioni che non mi hanno mai delusa.
Interessante post, grazie Chicchina.

chicchina ha detto...

Anch'io,Sari,cerco di non farmi coinvolgere da premi e pubblicità eccessivamente benevole e di solito non sbaglio.Per questo avevo un discorso già iniziato e mi sono voluta documentare meglio.Hai ragione,c'è già tanto dolore e noi siamo così impotenti per poter risolvere qualcosa.Grazie a te per la tua presenza.Ho chiesto a Sciarada di poter rientrare e probabimente aprirò la mia finestra il 21 dicembre.Passerò comunque da ognuno di voi.

Rajani Rehana ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
chicchina ha detto...

Thank You.

Andrea ha detto...

Come D'ARIAH, mi stupisce come se volesse la scrittrice dire che mi manca l'ossigeno per scrivere tutti questo turbamento che voglio trasmettere ai lettori. Alcuni amici che scrivono mi dicono che scrivono per se stessi e non interessa se il loro scrivere piace o no.

chicchina ha detto...

Ne ho scritto perchè ha vinto il Premio Strega e ho voluto leggere.Secondo me non era da premiare proprio perchè non ritengo che esporre il dolore e le proprie afflizioni sia un fatto commercializzabile.ma il mio giudizio non influisce certo su chi fa fatto le selte.Il titolo è riferito alla figlia,nata con una grave mlformazione che la rende leggera e inconsistente:si chiama Daria e l'autrice,mamma,ha giocato sul nome.Grazie per la tua presenza,anche se scrivo poco sul blog.