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sabato 5 luglio 2025

L'IMPORTANZA DELLE PREFAZIONI

 

Luigi Capiana:Versi giovanili.

Un libricino ,ridotto ma gradevole,anzi di più,prezioso e tutto in veste siciliana:ovvio l'autore,Luigi Capuana-Mineo 1839-Catania 1915. Editore Vito Cavallotto,prefazione a cura di Salvatore Camilleri,fine studioso della poesia siciliana ed autore fra l'altro di un importante,almeno per me,vocabolario Italiano-Siciliano,che completa altri due impegnativi vocabolari siciliano-italiano del Mortillaro e del Traina.La prefazione di Camilleri è un lungo e dettagliato escursus sule origini e sull'uso di questi versi ,scritti in età davvero acerba e che poi con la sfrontatezza propria dell'età,hanno avuto rocambolesca visibilità.

Capuana da Mineo,incontra a Catania Giuseppe Macherione,da Giarre,anche lui giovanissimo ma con qualche pubblicazione di poesie già al suo attivo.Macherione conosce Lionardo Vigo,acese,che sta lavorando alla stesura e pubblicazione de I canti popolari siciliani.Gli presenta il giovane amico Capuana che si dice disponibile a collaborare ,cercando in provincia veccchi canti popolari.Occasione ghiotta che Capuana sfrutta con spregiudicatezza,consegnando i propri versi a Vigo,che li accoglie con una buona dose di ingenuità,come autentici canti popolari.Verranno pubblicati anche in una prima ristampa,1861-1863-Solo alla morte del Vigo-1879,Capuana ripubblica i suoi versi confessando anche se non del tutto, quello che era successo in precedenza.Fra i versi alcune poesie che ci siamo abituati ad ascoltare come canzoni del folclore siciliano,e comunque gradevoli e comprensibili anche se in dialetto.

L'amico Giuseppe Macherione , giovane poeta,Giarre marzo 1840,si appassiona anche alla politica,abbraccia la spedizione di Garibaldi e ,innamorato del sogno risorgimentale,si sposta a Torino per la apertura del nuovo Parlamento Nazionale.Muore di tisi nel maggio 1861.

Alcune brevi poesie di Capuana:

BEDDA

Bedda c'aviti picciulu lu pedi

d'oru e d'argentu la scarpa v'he fari

si vi scoprissi Gran Conti Ruggeri

ca di lu pedi s'havi a 'nnamurari;

pigghiatimi lu ncensu e lu ncinseri,

mittitimi la bedda 'nta 'n'artari,

nenti  fazzu pti tia mè duci beni,

comu na santa ti vogghiu adurari.


ACCATTARI VURRIA

Accattari vurria na virrinedda

di notti la to porta spurtusari:

vidiri ,figghia mia,quantu si bedda

quandu ti spogghi prima di curcari;

ma timu ca nun fussi tanti bedda,

ca l'occhi nun m'avissiru a 'nnurbari.

Lassa la porta misa a spaccazzedda,

ad occhi chiusi ti vegnu a trovari


Faccio traduzione,a senso:

Bella che avete il piede piccolino

vi devo fare scarpe d'oro e d'argento

nel caso vi dovesse vedere il conte Ruggero

che si innamorerebbe del vostro piede.

Prendetemi l'incenzo e il turibolo

mettete la mia bella sull'altare

io niente faccio per te,mio dolce bene

ma ti voglio solo adorare ,come una Santa.


 Vorrei comperare una verrina

per poter bucare la tua porta

e vedere te quanto sei bella

quando di notte ti spogli per dormire.

Ma tempo che  miei occhi  potrebbero accecarsi

per la tua bellezza.

Lascia la porta un pò aperta

che ti verrò a cercare,ad occhi chiusi.







5 commenti:

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Autori spesso dimenticati.
Buona serata.

chicchina ha detto...

Vero,ogni tanto rispolvero qualcosa,sempre piacevole da rivedere.. Grazie ,

antonypoe ha detto...

incredibilmente avevo capito quasi tutto (senza traduzione :)
lieto giorno

Anonimo ha detto...

In effetti, molto speciali (se mi è concesso dire). Certo non sono in grado di leggere i versi con la corretta pronuncia...
Qualche mese fa, abbiamo guardato su Netflix la serie Il Gattopardo del regista Visconti... tutto girato in Sicilia! Affascinante...

chicchina ha detto...

I dialetti risentono,come tali,di una localizzazione che spesso li rende incomprensibili anche fra paesi vicini.Catania ha ed ha avuto una tradizione letteraria ricchissima con un dialetto più 'acculturato', italianizzato:Domenico Tempio,Nino Martoglio ,Mario Rapisardi,Salvatore Camilleri,e lo stesso Andrea Camilleri.Il linguaggio del Gattopardo,sia nel romanzo ma ancora di più nella eccellentissima trasposizione cinematografica,il dialetto io lo sento ,non so spiegarmi altrimenti,più nei gesti,nei modi che nel parlato,e in questo caso è quasi di più difficile interpretazione,ma nel contesto generale godibilissimo.Mi appassionano tutti i dialetti anche se non tutti riesci a capirli.Mi ha aiutato il teatro di Gilberto Govi per il genovese ,Baseggio per il veneziano,Musco per il siciliano,anche se vivendo da tempo in Sicilia ,ormai mi sento a tutti gli effetti ..di madre lingua.Grasie per i tuoi commenti,