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sabato 14 ottobre 2017

I COLORI DELL'AUTUNNO E LA SCUOLA DI IERI E DI OGGI


Ottobre,tempo di caldarroste,di funghi,




di rossi purpurei e gialli sfumati.

Tempo di  vendemmie , di mosto frizzante,di viti che vestono
foglie di merletti,ora che i loro grappoli vanno altrove. 

Tempo di frutti succosi che danno colore e sapore alle nostre tavole quasi a voler conservare il sole dell'estate


Tempo di pensare all'olio che conquisterà i nostri palati dando sapore alla vita.Le piante cariche di perle nere e oro aspettano carezze di  mani sapienti.
Altre perle,nere e profumate ci ricordano che l'alloro è pronto ,con i suoi piccoli fruttie le foglie che arricchiranno di sapore i nostri arrosti,le nostre grigliate. 


Tempo di  nuvole basse,che si fanno gioca delle nostre previsioni,e con la complicità del vento volano alte,felici aquiloni in cerca del sole negli spazi siderali.



Tempo di coccole e  cioccolato caldo,di morbidi plaids e qualche carezza..
tempo di scuola,almeno nei ricordi di noi dell'altro secolo.
Altro secolo,il 900,quando la scuola iniziava in ottobre,finiva a giugno e per accedere alle scuole medie serviva un'esame di ammissione.
Nonostante io abitassi in un piccolissimo borgo di un piccolo paese,all'estremo sud di quell'Italia che si era appena liberata dalla dittatura e dalla guerra,ma non ancora dalla miseria e dalle brucianti ferite che la guerra si porta dietro,quell'anno,1946,la scuola iniziò puntuale.
Una  piccola stanza messa a disposizione dal barone di turno in un suo palazzotto,dove arrivava spesso per controllare i lavori dei suoi coloni,le varie raccolte e la lavorazione del bergamotto,molto redditizio a quei tempi.


Una pluiclasse con maestri,sepre uomini,immagino per le difficoltà che si incontravano per raggiungere quella sede disagiata.
Corredo scolastico così,come era possibile.
Banchi non proprio comodi
Le cartelle di cartone erano un lusso,più comuni le cartelle di tessuto,opera delle ingegnose mani di madri e nonne
Quadernetti di pochi fogli,e dopo qualche anno anche quelli con copertina  nera e bordi rossi


Per raggiungre la scuola facevo un lungo  tratto di strada a piedi costeggiando il torrente,spesso in secca.Ma con le piogge invernali,spesso si gonfiava di acqua grigia e fangosa, e allora bisognava cercare percorsi alternativi,più lunghi e difficoltosi.



Non ho ricordi precisi dei libri,ricordo bene invece quaderni,matite sempre ridotte a mozziconi a furia di temperarle,e le penne a cannuccia,col pennino quasi sempre spuntato.
I libri, poi, credo mi servissero poco.
La natura era un libro aperto e la mia curiosità famelica sfogliava pagine memorabili di scienze,botanica,zoologia.Non conoscevo bene l'alfabeto,ma potevo raccontare e spiegare ,ad esempio,tutto il ciclo vitale delle rane,dalle uova,ai girini,a quei curiosi animaletti che saltellavano,veloci,fuori dagli  stagni per iniziare una vita autonoma.Quelle che sopravvivevano.
Vedevo nascere e crescere piante che regalavano fiori, profumo e bellezza,prima di completare la loro esistenza lasciandosi bruciare dal sole,assieme ai loro semi,ora pronti  a rinascere.








Ottobre,la scuola,la refezione a base di pastasciuta al sugo o pasta e  fagioli,rigorosamente in scatola,e pane e formaggio,giallo,olandese,che sapeva di zucca,o raro premio,pane e marmellata- rettangolini di cotognata,una porzione ciascuno..
Non è nostalgia,non posso dire che tutto era bello.Ma era quello che potevamo avere e ce lo facevamo anche piacere.
Sono passati esattamente trent'anni ed anche per i miei cuccioli inizia l'avventura scolastica.La novità dell'evento e la nuova cartella,regalo della nonna,rende tanto felice lo scolaro da accontentare anche il fratellino,omaggiandolo dell'astuccio.















Settembre 1977
Altri anni,altri cambiamenti,altre comodità ma anche altri problemi..
E la vita continua,con l'alternarsi delle stagioni,dei colori,dei profumi dei dolori e delle gioie.
foto mie