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sabato 8 febbraio 2020

DI LIBRI E DI LETTURE

IL CAMMELLO E LA CORDA
Domenico Seminerio
Letto quasi per caso,su invito,e prestito di un'amica,si è rivelato piacevole e stuzzicante.
Un parroco di paese,siamo all'interno della provincia siciliana,timorato di Dio ed animato da buone intenzioni,non è comunque esente da qualche tentazione,che SI materializza in una parrocchiana,non bella ma giovane,dall'apparenza timida e dimessa, e comunque bisognosa di aiuto ,data la misera vita che conduce,insieme ai genitori poverissimi.Vedova bianca,col marito emigrato e dimentico di lei,non nasconde l'idea di qualche avventura che ridia vita alla vita.Il parroco ama la caccia,unico suo diversivo e in una di queste occasioni si imbatte in qualcosa di molto strano,bello e fonte di tentazioni e cattivi pensieri.Va avanti con la scoperta,un deposito ben nascosto di 24 statue tutte dedicate all'amore profano,molto belle nelle fattezze,quanto esplicite nelle pose.Che fare?Distruggerle,non se la sente,menzionare la scoperta neanche,il mondo che conosce non apprezzerebbe la bellezza ,anzi finirebbe col dannarsi,per via dei cattivi pensieri che queste statue suscitano.Ci sono  pagine intense di storia e pathos,dove  il racconto dell'origine di queste statue,ci riporta indietro, allo scontro fra la civiltà dei romani,la loro religione,le loro credenze,i loro culti e la nuova religione cristiana che bandisce riti culti e divinità,in un quasi delirio di distruzione di ciò che è stato e di autoflagellazione espiatrice.Il nostro parroco non sa di quanto tutto questo abbia a che vedere con la sua fresca scoperta,e comunque deve agire e in fretta.Deve pensare alle statue,ma anche alle insistenti profferte di Minuzza,la parrocchiana che non demorde.
Quasi per una inaspettata illuminazione,risolverà il caso,anzi i casi,magistralmente...