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lunedì 31 dicembre 2018

NATALE ARCHIVIATO! QUESTO IL MIO.



Con l'avvicinarsi del Natale: si scatena l'adrenalina per i regali da scegliere da indovinare da cambiare eventualmente..Sempre così,per molti e forse è anche giusto.
Con l'avvicinarsi del Natale: si inizia con i buoni propositi, i gesti di buona volontà,i doni a chi non se li aspetta,qualche rinuncia per autocastigarsi e capire il senso della festa. Ci sta pure questo
Seguono: la preparazione di  presepi,ghirlande,alberi da addobbare,quelli sintetici portati su e giù dalle cantine,con tutto l'armamentario di palle fili renne ,  ogni anno perdono qualche ramo,molti aghi di plastica e sono sempre più malfermi nei loro appoggi.
Poi  arriva il resto : pranzi,cene,cenoni,dolci,inviti,parenti,resti da consumare,briciole di dolci e di desideri,che andranno sprecati.utta fine.
Il mio Natale di quest'anno?Che poi somiglia ormai a quelli più recenti degli ultimi anni.
Qualche problema con la salute, e ,non potendo uscire,niente spese particolari, regali o altro.
L'attesa dell'arrivo dei figli.Lontani per lavoro,si ritagliano qualche giorno di vacanza quando possono.
C'è legna per il camino,ci sono piccole riserve,siano benedetti i congelatori!

C'è del buon vino,a posto la stoviglieria delle feste,al resto pensano ragazzi.
Qualche segno natalizio anch'io:un po di rosso qua e la,un mini albero fai da te



Un presepe,in povertà:la capanna è stata ricavata da una pala disidratata di ficodindia, trovata così in giardino,e la mangiatoia da una radice.
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Una piccola processione di angioletti,alcuni handmade,e poco altro.
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La cosa più bella e per me tranquillizzante le lunghe chiacchierate con i ragazzi,un po l'uno,un po' l'altro. Caratteri diversi,argomenti diversi,ma mi trovo in sintonia su quasi tutto. Sulle discordanze apriamo dibattiti lunghi e accesi,ma alla fine va bene così.
Oggi è il 30 dicembre,alba dl 31 ,uno dei due ha già fatto ritorno in sede.
E come sempre mi succede,per non pensare,mi sono dedicata a
sistemare ,ordinare la stanza vuota,le cose lasciate in giro.
Siamo  agli sgoccioli di fine anno,il tempo corre su strade eterne,noi blocchiamo qualch attimo,per gli auguri,per custodire un sogno,per alimentare la speranza,e domani canbieremo calendari,date, agende.
Auguro a tutti:
 di avere coraggio per eliminare qualcosa di troppo o troppo ingombrante
di lasciare spazio ai desideri  anche a quelli che ci sembrano irragiungibili
di  coltivare un pizzico di follia,quella che ci fa osare l'impossibile.

mercoledì 19 dicembre 2018

C'E' ARIA DI ATTESA..

 Ancora una volta insieme,per avvicinarci,giorno dopo giorno,al grande evento del Santo Natale,sull'idea felice e collaudata dell'amica Sciarada (animamundi-sciarada.blogspot.com/).



Il Natale non ha per tutti lo stesso significato, diversi credi religiosi, diversa formazione personale, diverse situazioni oggettive,ma davanti a quella grotta, spoglia,dove anche la povertà degli ultimi diventa dono,calore e speranza, lasciamoci cogliere dalla meraviglia dallo stupore dalla gioia di condividere  un momento di grande umanità.



Ho raccolto i miei pensieri e riflessioni in questi versi che voglio condividere in amicizia con voi che passerete da questa pagina

                          In cammino,seguendo la Stella,
                          ho attraversato deserti silenziosi
                          e fragorose città.
                          Ho conosciuto mondi incantati
                          e luoghi di distruzione e di morte.
                          Ho incontrato carovane tranquille
                         ed eserciti armati di odio.
                         Ho imparato lingue sconosciute
                         ed ho parlato con gesti e sorrisi.
                         Ho sofferto la fame e la sete
                         altri mi hanno dato acqua e pane.
                         Ho stretto mani di tanti colori
                         e ne ho condiviso la gioia e il dolore.
                         Ho camminato,e seguendo la Stella
                         pensavo di trovare un Re
                         fra ori, broccati e splendori.
                         Ma è solo una piccola grotta!               
                         ti guardo con grande stupore,
                         sorridimi, sono ai tuoi piedi. 
                         Io non ho doni da darti:
                         ti racconterò il mio viaggio,
                         e le genti che ho incontrato:
                        Tutti aspettavano l'Evento 
                         e la grazia di un tuo Segno.
                         A te chiedo un po di pace
                         per riprendere il cammino,
                         lo stupore dei tuoi occhi,
                         per guardare questo mondo
                         e la luce della Grotta
                         che raggiunga tutti i cuori.




Domani sarà Mari-Disegnare gli orsi- a continuare il viaggio verso  la grotta della Natività Vi lascio i miei più cari auguri per ogni vostro desiderio
Rettifico il nome del testimone-Ringrazio Sciarada e me ne scuso.


lunedì 17 dicembre 2018

ASPETTANDO ANCORA IL NATALE

Anche quest'anno si ripropone l'arrivo del Natale,con  luci,luminarie,vetrine smaglianti ma anche tante ombre,per una società che pare stia dimenticando canoni essenziali di civile convivenza.
Si vuole che per Natale siamo tutti più buoni.Ma il giorno dopo?
Che dobbiamo essere generosi,ma in che modo?donando qualcosa?partecipando ad una tombolata con i nonnini?e mi basta farlo una sola volta per essere a posto con la mia coscienza per il resto dell'anno? 
Quest'anno,non voglio essere più buona,non voglio essere generosa,non farò tombolate,per Natale.
E neanche regali..
Ma faccio un patto con me stessa, non  ho testimoni,lo so,e potrei barare..
Mi riprometto di di non arrabbiarmi quando le cose vanno storte.
Di non correre con la pretesa di poter sempre fare tutto.
Di non lamentarmi,per ogni piccola contrarietà.
Forse così acquisterò serenità e riuscirò ad essere più disponibile con me stessa e con gli altri,non solo a Natale,e non è poca cosa,tanto per incominciare.

















Mi preparerò,comunque ,al Natale,ed ho preparato anche un piccolo albero.
Lascerò ai suoi piedi tanti auguri,tanti propositi e qualche sogno che mi piacerebbe veder realizzato.
E non importa quanto quest'albero sia piccolo ,agli occhi di un bimbo è gigantesco ed io voglio guardarlo con lo stupore di un bambino.

venerdì 2 novembre 2018

CHE COSA E' UNA FAMIGLIA?


LA FAMIGLIA X
E' il titolo del libro di un giovane scrittore ,emergente si dice in questi casi,ma con delle belle esperienze già a suo favore-
Nome strano per una famiglia-E quella X,poi,che incognita....
Matteo Grimaldi,1981,aquilano,di professione fa il libraio,a Firenze.
Di mestiere fa lo scrittore. Perché scrivere ,nel mio immaginario,non è una professione:uffici,orari,segretarie,ma un mestiere che si fa per passione,un lavoro artigianale,di cesello,di ricerca della forma e della formula giuste,delle parole che devono avere senso e peso.
Avevo letto il suo primo lavoro “Non farmi male” in anni lontani. Ho atteso un poco prima di leggere questo suo ultimo libro, perché non volevo essere influenzata dai giudizi molto positivi letti sulla sua pagina F.B.,dagli ottimi successi ad ogni presentazione,in giro per librerie ed associazioni. E neanche dalle polemiche, spesso ingiuriose sul piano personale,suscitate dall'argomento,un po ostico per molti,dei quali rispetto le opinioni,ma non le volgarità ed i pregiudizi.
L'ho letto,finalmente! 
Michael,un ragazzino,vivace,intelligente,viene allontanato dalla sua famiglia naturale,gravemente disaggiata, ed affidato ai servizi sociali.
Lui ama la matematica,dice,perchè ha regole certe,sa dare risposte univoche.
Ma vive le  peripezie di una vita decisa e guidata da altri,dove tutte le regole sono probabili,mai certe.
Affronta tutto con curiosità,disaggio, ma anche con quella sana e costruttiva ironia che l'autore possiede e fa indossare al protagonista,proprio come un vestito su misura..
Si libera dei servizi sociali dopo una richiesta di adozione,da parte di due giovani,due padri che creano per il nuovo ospite un ambiente molto singolare ed accogliente,ricco di sorprese,costruito giorno dopo giorno con la collaborazione gioiosa e creativa dei tre protagonisti.Ma i problemi non finiscono,
per il paese è uno scandalo,raccolta di firme,petizioni,insulti.
Alla fine vince il buonsenso,non prima che i più restii abbiano potuto costatare la serena convivenza di questa strana famiglia,presto integrata nel tessuto sociale della comunità.
Il libro è scorrevole,scritto con garbo e freschezza di linguaggio.
Già adottato da parecchie scuole come testo di lettura,anche se molte associazioni lo considerano quasi da mettere all'indice.
Leggere per credere o almeno verificare.

Gli altri libri delle mie vacanze,quest'anno particolarmente lunghe.







La famiglia X
di Matteo Grimaldi
Camelozampa editore
Pagina F.B.:matteo grimaldi

sabato 8 settembre 2018

CHIEDERE SCUSA,BASTA?

Che dire?Gli ultimi miei post senza alcun commento,mi hanno lasciata un po stranita,non perchè sia un obbligo commentare,neanche per gli amici di sempre,ma perchè è comunque un fatto insolito.Controllo la posta quotidianamente con attenzione,tanto spam,ma sto attenta anche a questo,prima di eliminare.
Poi  ieri un'inondazione di commenti sugli ultimi miei scritti,così,fuori dal cilindro,per magia...
Ho risposto ad ogni vostro commento,anche se con mesi di non voluto ritardo. Credo ci siano tutti,se manca qualcuno,non  è colpa mia,magari comparirà fra qualche mese...
Un abbraccio affettuoso a tutti voi e ..non ho colpa!!!
Vi saluto tutti,facendovi dono di  questa alba..di fuoco: All'orizzonte le colline di Calabria,di qua la terra di Sicilia,vista dal balcone di casa e in mezzo il mare...



martedì 14 agosto 2018

SETTANTOTTO VOLTE 14 AGOSTO..

Oggi sono 78  e mi avvicino al traguardo degli 8o,solo un'altra tappa,sperando di proseguire,anche se più lentamente,e con la necessità di soste intermedie per riprendere fiato.

Bilanci?E da dove partire?
Vita familiare senza grosse scosse,certo ci sono stati lutti,ci sono assenze,vuoti,ma erano nel conto,come quando si fanno gli inventari.
Vita affettiva ricca, gioiosa,piena di complicità,interessi comuni,idiosincrasie comuni.
Vero, non esiste la perfezione,e niente dura in eterno,se non i ricordi che ci faranno sempre compagnia,che sono presenze.
Vita lavorativa nella norma, tanto spirito di adattamento e discrete capacità di reinventarmi ogni volta c'è stato bisogno.
Anche adesso che ho chiuso con la mia qualifica..professionale,capisco il valore del tempo e cerco di non sprecarlo nella noia  e nelle vacuità..
Mi spendo per le cose che mi piacciono,e sono tante e diverse:so che posso pensare un po di più a me stessa,a curare la mente oltre che il corpo.
Sto riscoprendo il piacere delle amicizie,non asfissianti ma discrete,presenze preziose per condividere momenti importanti,belli ma anche no.Come quando ti verrebbe da piangere o quando vorresti mangiare un gelato, e noi vuoi essere sola.
Con la salute  scendo a compromessi:sto attenta a non farmi del male per non creare problemi agli altri,ma ogni tanto mi permetto delle... licenze.
Ho dovuto rinnovare  la carta identità.Scarà fra 10 anni.Ci sarò? Come sarà la foto?
La patente,ormai ha scadenze più ravvicitate,forse non me la rivnnoveranno più,forse non ci sarò più...
Ci sarebbe da sistemare una lunga pagina relativa alle cose,le piccole cose delle quali mi sono circondata,vivendo.
Cose he hanno valore quasi esclusivamente solo per me.
Sono  libri,ceramiche,piatti del buon ricordo,merletti,cartoline,fotografie,la olivetti lettera 22,macchine fotografiche e cineprese, da museo,i miei vecchi quaderni,collezioni varie,penne pennini,fiammiferi,francobolli,caffettiere,macinini,ecc.ecc.....
Ogni volta che cerco di liberarmene,almeno in parte,raccolgo,scarto,Ma poi cambio solo di posto.
In fondo,però,le cose belle,essenziali le porto dentro,non occupano spazi fisici.
Tutto il resto,dopo,non mi riguarderà.

sabato 28 luglio 2018

QUANTE VITE?QUANTE VOLTE?

Leggo:per passione,per vizio,per curiosità.
Leggo anche libri di nuovi autori,molti dei quali conosco,virtualmente o nella realtà.
Ed ho appena letto il libro di Filippa Coco..
Chi si accinge a scrivere lo fa per i motivi e nei modi più vari.
Ma scrivere di solito fa bene. Fa bene a noi stessi perchè ci aiuta a fissare pensieri e concetti, e spesso anche a chi ha la fortuna di leggere ciò che scriviamo.
Nel caso del libro citato,da quanto ho capito leggendo,l'autrice ha usato la scrittura come modo e mezzo per esorcizzare aspetti della propria vita che la tenevano prigioniera di se stessa.
Parte da un lutto grande,il più grande per una madre:la perdita di un figlio che non riesce neanche a vedere,nelle ore convulse che seguono il parto.
Sembra che la vita segua il suo corso,accanto e intorno a lei,ma per lei tutto si è fermato.
Ci vuole tempo e volontà per riprendere coscienza della necessità di esserci,di essere presente a sa stessa,di ricostruire la propria vita,e lei lo fa con coraggio e determinazione.
Ripercorre,passo passo,le tappe della propria esistenza,con i ricordi.
E li mette su carta questi ricordi. Persone,avvenimenti ,piccole cose quotidiane,eventi dolorosi.
Lo fa lasciandoli scorrere,come linfa vitale e rigeneratrice,così come la memoria li fa affiorare,senza nulla aggiungere o togliere. Ricordi freschi ,puliti, come acque cristalline ,che la portano a capire,da adulta, i tanti perchè ai quali non era facile rispondere allora. E si snodano,si rincorrono i ricordi di Filippina,la bimba che parla,chiede ,sprona la bambina di ieri,ora donna adulta e già così duramente messa alla prova,a continuare a ricostruire,su nuove basi,con nuovi mezzi,una vita nuova,
ANCORA UN'ALTRA VITA

Convivio Editore-
foto di copertina:Sebastiano D'Aquino

Percorso accidentato,tanta forza di volontà nell'aggrapparsi ad ogni possibile sostegno che possa indicare la strada per continuare:si approccia a nuovi studi,cerca nuovi interessi,si informa.
I figli che crescono,richiedono la sua presenza e pazienza. E forse in qualche caso si rivede,lei bambina ribelle, ma senza capricci,nelle cose e nell'affetto che i figli chiedono,ognuno con modi diversi.
Ed anche certi giudizi o incomprensioni che hanno segnato la sua vita da bambina e da ragazza poi,dopo questo percorso di maturazione e di crescita,hanno assunto altro significato,sono visti con occhi nuovi.
E' servito coraggio,per mettere a nudo la propria anima,guardarci dentro,partendo dalle radici,eliminando,trasformando riorganizzando pensieri,sentimenti emozioni.
Perchè per programmare il futuro,bisogna sempre fare i conti col passato.
Non si finisce mai di costruire il posto ideale dove mettere al riparo i nostri sogni e le nostre conquiste quotidiane,
è  un cammino lungo e spesso arduo.
Per questo ti auguro buon cammino,assieme alla Filippina di un tempo,la bambina dolce che è in te.



lunedì 4 giugno 2018

CORRONO I RICORDI..... SU UN FILO DI COTONE

Ho piantato dei semi di cotone,omaggio graditissimo di un'amica,duante le ultime vacanze.









Quando ha visto il mio interesse,oltre ai semi mi ha fatto omaggio anche di alcuni fiori che ho rovato molto belli,e di tanti batuffoli,appena raccolti,dai quali ho ricavato altri semi che ho regalato a mia volta.













Ed ho seguito idealmente, su un filo di cotone i ricordi che mi riportano all'infanzia.
Tempi di crisi,una guerra finita in tragedia,il fascismo,frutto velenoso che maturò e crebbe anche sullo sfacelo di quella guerra,e poi un'altra guerra che ha portato nuovi problemi e nuovi massacri.
Chi aveva un pezzetto di terra poteva in qualche modo sopperire alle immediate necessità quotidiane,ma c'erano mille altre cose di cui si sentiva il bisogno.Le donne,nonne e mamme,si davano da fare,si industriavano,elaboravano piani e programmi,acuendo l'ingengo e sacrificando energie e tempo per avere qualche risultato.
La nonna piantava  il cotone Non più di trenta piante ,ogni anno,che però garantivano filato a sufficienza per  asciugamani,strofinacci,tovaglie.
La filiera era completa-raccoglievamo il cotone,io mi intrufolavo sempre fra gli adulti.Veniva pulito,pettinato filato e tessuto,tutto in casa.





foto dal web





La nonna era un'abile tessitrice,ma anche la zia e mia mamma facevano la loro parte.



                                                        Foto dal web
Si seminava anche il lino,e mi incantava sempre quell'ondegiare morbido di esili fili con in cima i loro piccoli fiori fra l'azzurro e il pervinca,quando verso sera una brezza leggera prendeva il posto del cocente sole del giorno.Mi veniva voglia di lasciarmi andare in quel mare colorato.





Meno belle erano le piante di canapa,ma ugualmente utili,per lavori meno  meno pregiati del lino e del cotone.Serviva tutto..



Ho ancora,qualche asciugamano in cotone e in lino.Li  conservo con cura e quando li prendo fra le mani è come se ci leggessi fra l'ordito e le trame del prezioso tessuto un po di  storia di famiglia,come se vedessi ancora abili dita  muovere quei fili al telaio ,a legare le frange con precisi intrecci di macramè,a contare i fili per dare forma e colore ai ricami . 
Un seme,qualunque seme,ha in sè la vita:una vita che deve ancora iniziare e che non sappiamo mai dove porta.
Ci vuole pazienza,molta,curiosità,senso del tempo per seguire il nascere crescere e completarsi del miracolo.

sabato 19 maggio 2018

LA NATURA CI SORPRENDE SEMPRE,ANCHE CON LA SUA NORMALITA'

Una magnifica avventura durata un mese e che mi ha coinvolta ..da vicino.
Questo il tempo necessario perchè due piccole uova,comparse stranamente una mattina,dentro un vaso del balcone di cucina 


si trasformassero in due magnifici esseri liberi di bolare nel loro cielo azzurro.



Ho seguito la dedizione di mamma tortora,durante la cova delle uova                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              I 


















I primi giorni volava via,appena mi affacciavo sul balcone,anche se in modo discreto,poi si era rassicurata,cercavo di lasciarla tranquilla.



Ho visto due esserini implumi e paurosi,quando la mamma li lasciava soli,per procurarsi il cibo.

















E li ho visti crescere,sotto e ali protettrici della mamma.i.




E giorno dopo giorno,qualche piuma in più addosso li rendeva più siciri e curiosi





                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          Poi iniziano a muoversi con disinvoltura,sempre vicini al nido,ma ancora niente voli...pindarici

           Qualche acrobazia,qualche momento di relax








































Un momento di riposo e di amicizia




Sgranchirsi le ali,forse in vista di un prossimo volo?
















Il primo volo me lo sono perso e l'ho capito quando il nido restava vuoto per delle ore.Mai lontane,mi osservavano dal tetto della casa di fronte..e spesso con loro c'era uno dei genitori,sempre in tre..









Qualche momento di vita..familiare








Provvista di cibo per l'imbeccata













Finalmente..colta al volo!











Ora   lascio del cibo,accanto al nido : loro continuano a tornare,e non mi fanno sentire la loro assenza...
Ma prima o poi prenderanno altre strade,come è giusto che sia.Succede per loro,piccole creature ,come succede per i figli :li guardiamo quando prendono il volo e li aspettiamo,sempre,felici per ogni loro ritorno....

Un recital  a due voci,dei versi  di un nostro poeta locale,alla mia UNITRE,mi ha fatto scoprire questa breve poesia,(coincidenza di tempi e di temi?) che bene si adatta a chiudere questi post.foto



 NIDI VUOTI -di Angelo Messina
 Somigliano a nidi vuoti
le case degli anziani.

Quando cessa il pigolio
e alla nidiata crescono le penne
ognuno va per la sua strada.

Silenziose le stanze
attendono visite fugaci
e pianti di nuovi pargoli.
Ma la gioia presto si dissolve
nella malinconia di un saluto.
Solo un uccellino
s'avvicina timoroso
beccando briciole di pane
e rompe di tanto in tanto
la solitudine.