Siamo alla vigilia del Grande Evento. Si aspettava per la mezzanotte la nascita del Bambino Gesù,con l'emozione dei più piccoli che resistevano al sonno,per depositare,con un rito collaudato dai predecessori negli anni,il piccolo Bambino nella mangiatoia.
Si andava a messa,spesso sotto la neve,o si restava in casa per gli auguri di rito fra resti di panettone ,odore di mandarini e di pesce,il camino acceso,e le finestre socchiuse, si era in tanti e mancava l'aria.
Tutto cambiato,quest'anno,è bastato un piccolissimo virus,cattivo,virulento,ondivago ed aggressivo a cambiare le nostre vite:anche la Messa ha cambiato orari,i riti scomparsi,scomparsi parenti ed amici dalle tavolate pantagrueliche e chiassose.Molti gli assenti per ...obligo di salvaguardia della salute propria ed altrui ,molti i posti vuoti,per sempre.Non sono in vena di scrivere altro,pesa anche per me il silenzio delle assenze.Posso solo sognare che si tratti di un incubo e sperare che tutto finisca,prima della prossima vigilia,con la sua Messa di mezzanotte e gli auguri sotto l'albero. E parlando di sogni,mi è tornata in mente questa bellissima poesia di Fabrizio De Andrè-o era una anzone?
IL SOGNO DI MARIA
"Nel Grembo umido, scuro del tempio,
l'ombra era fredda, gonfia d'incenso;
l'angelo scese, come ogni sera,
ad insegnarmi una
nuova preghiera:
poi, d'improvviso, mi sciolse le mani
e le mie
braccia divennero ali,
quando mi chiese - Conosci l'estate
io,
per un giorno, per un momento,
corsi a vedere il colore del
vento.
Volammo davvero sopra le case,
oltre i cancelli, gli
orti, le strade,
poi scivolammo tra valli fiorite
dove
all'ulivo si abbraccia la vite.
Scendemmo là, dove il giorno
si perde
a cercarsi da solo nascosto tra il verde,
e lui parlò
come quando si prega,
ed alla fine d'ogni preghiera
contava una
vertebra della mia schiena.
(... e l' angelo disse:
"Non
temere, Maria, infatti hai
trovato grazia presso
il
Signore e per opera Sua
concepirai un figlio...)
Le
ombre lunghe dei sacerdoti
costrinsero il sogno in un cerchio di
voci.
Con le ali di prima pensai di scappare
ma il braccio era
nudo e non seppe volare:
poi vidi l'angelo mutarsi in cometa
e
i volti severi divennero pietra,
le loro braccia profili di
rami,
nei gesti immobili d'un altra vita,
foglie le mani, spine
le dita.
Voci di strada, rumori di gente,
mi rubarono al
sogno per ridarmi al presente.
Sbiadì l'immagine, stinse il
colore,
ma l'eco lontana di brevi parole
ripeteva d'un angelo
la strana preghiera
dove forse era sogno ma sonno non era
-
Lo chiameranno figlio di Dio -
Parole confuse nella mia
mente,
svanite in un sogno, ma impresse nel ventre."
E
la parola ormai sfinita
si sciolse in pianto,
ma la paura dalle
labbra
si raccolse negli occhi
semichiusi nel gesto
d'una
quiete apparente
che si consuma nell'attesa
d'uno sguardo
indulgente.
E tu, piano, posati le dita
all'orlo della sua
fronte:
i vecchi quando accarezzano
hanno il timore di far
troppo forte.
Buon Natale:che abbia in dono un sorriso per tutti,un pensiero per chi non c'è più e il coraggio di farci sperare e sognare ancora.