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venerdì 28 agosto 2020

I VISIONARI ,LA NATURA,L'ANTICO.

Si è spento ,in Calabria,all'età d 91 anni,il maestro visionario Nik Spatari.Per chi non lo conosce,è il creatore del MUSABA.

Nik Spatari 1929-2020

MUSABA:E' il nome di un interessante museo di arte figurativa ,all'aperto-in Santa Barbara, frazione di Mammola, un piccolo paese dell'entroterra calabrese,più conosciuto per lo stoccafisso che per le virtù dell'acqua della zona pare sia di sapore eccelso,tanto da diventare un richiamo turistico gastronomico che ha sollevato le sorti della zona.

Tornimo però al MUseo SAnta Barbara,un museo di strada,potremmo definirlo,dovuto alla passione ed alla intuizione di Nik Spatari.

Logo ed immagine Museo

Nato nel 1929,a Mammola,provincia di Reggio Calabia ,si fa notare da subito per le sue qualità artistiche,gira il mondo,si forma alle vari scule del suo tempo e alla fine degli anni 70 ritorna in Calabria,assieme alla moglie Hiske Maas compagna di vita e di avventure artistiche.Nel 1969 è propprio a Mammola,il suo paese natale,che vuole realizzare un suo sogno:il Museo laboratorio di arte contemporanea,sui resti di un monstero Basiliano,sul fiume Torbido

Nik con la moglie Hiske Maas

   Da allora non ha mai smesso di lavorare.Continua con altre opere anche scultoree,assieme alla moglie che collabora per la preparazion dei progetti ma anche attivamente in fase di realizzazione.
Riutilizza ruderi di altri antichi monasteri,nella zona,convinto che la storia e la bellezza dei luoghi
abbiano il diritto 
ed il dovere di rivivere.

La sua è una storia di di passione,d'amore ,arte e bellezza,ha ridato vita e colore ad una reinterpretazione e rivalutazione dell'antico,e della tradizione,coadiuvato sempre dalla presenza attiva della moglie, bravissima artista anche lei.

Hanno dato vita ad una Fondazione e si spera che questo mondo visionario di colore ed arte,di passione e impegno possa continuare,anche adesso che Nik ha lasciato la sua visionaria avventura terrena per continuare a coltivare i suoi sogni altrove .

Alcune foto,ma le opere meriterebbero di essere vste ed apprezzate dal vivo,seguendo un percorso che anche la natura dei luoghi contribuisce a rendere fantastico..

















venerdì 14 agosto 2020

I MIEI PRIMI 8O ANNI

Ci sono arrivata,nonostante tutto, e posso anche raccontarmi.

Sembrano tanti ma è stato un tempo veloce,ricco di eventi,novità scoperte e mi sono lasciata trasportare,con leggerezza ed entusiasmo.Ora devo solo programmare i prossimi,ma a piccole tappe,ridimensionando progetti programmi ed anche i sogni.

La vita mi ha dato molto.Mi ha dato una famiglia dove sono potuta crescere coltivando valori importanti,come gli affetti,il rispetto per gli altri,l'amore per la natura,la curiosità per la scoperta. 

Mi ha permesso di avere una mia nuova famiglia e spero di essere riuscita a trasmettere almeno una parte di ciò che ho avuto,mentre ringrazio per quello che ho ricevuto in affetto collaborazione aiuto e amore.

In tanti anni ,come in un libro ho scritto storie di vite,di presenze,di assenze,di cadute e di rigenerazioni.Pagine di poesia ,di stupore di dolore di allegria.Perchè come in un libro,in ogni vita c'è un po di tutto.Ma resta sempre lo spettacolo piu bello e sorprendente del creato.

domenica 2 agosto 2020

SABATO 2 AGOSTO 1980



Sono passati quarant'anni,io ne avevo solo 40,forse mi stavo già preparando per la solita vacanza,al mare dove ,con mamma tenevamo a bada i miei due figli più alti tre nipoti,più o meno la stessa età.
Altre famiglie erano già in viaggio in auto,ma principalmente in treno.Un treno che il primo sabato di agosto a Milano era stato letteralmente preso d'assalto da tante nonne con nipoti al seguito,mamme,papà,intere famiglie insomma:tutti col sogno di giorni di mare e di sole,di pranzi con parenti di saluti,granite e gelati da consumare con lentezza,finalmente assieme ad amici ritrovati.
Bologna era un nodo strateggico per le ferrovie:ci si dava appuntamento con parenti ed amici che arrivavano da altre città,e già in molti erano ai finestrini per controllare,qualcuno anche pronto a scendere,un pacco di sigarette,una bottiglia d'acqua al volo..
Fu un attimo,un boato,un urlo straziante poi più niente:la mente dovette adattarsi a percepire che cosa era stato.
Fu l'urlo delle sirene ininterrotto potente a riempire la citta,le piazze moltiplicarne l'eco urtando sotto i portici delle strade.
Fu il fumo acre di polvere da sparo,furomo i lamenti dei feriti,le grida di chi non sapeva cosa fare .
Furono nomi urlati, in attesa di risposte che non arrivavamo.

Furono subito medici infermieri barellieri con le mani fra i capelli in un gesto di dichiarata impossibilità di capire,nel dare aiuto.
Furono mille mani,insanguinate a cercare nella polvere a sollevare travi d'acciaio,a districare matasse di fili infuocati per estrarre spesso solo brandelli di qualcosa che era stata vita.
Furono i numeri dei morti,i numeri dei feriti gravi e meno gravi a dare la misura di quello che era successo,man mano che passavano le ore.
Furono le notizie confuse incerte,esagerate, sembravano perfino,a unire i vivi ai morti,chi aspettava e chi non sarebbe mai arrivato,da nessuna parte.
Furono i sogni i desideri le speranze ,quelli che facevano meno rumore,cessati svaniti per sempre .Non appartenevano più a nessuno..
                          85 :questo il numero dei morti
              85:questo il numero dei nomi incisi su una lapide.
Per non dimenticare,diciamo,ogni anno ,da quarant'anni.
E dietro ogni nome,ogni data c'è una storia di vita mancata.Noi non dimentichiamo i morti,ma vorremmo sapere il perchè..