Sono passati
quarant'anni,io ne avevo solo 40,forse mi stavo già preparando per
la solita vacanza,al mare dove ,con mamma tenevamo a bada i miei due
figli più alti tre nipoti,più o meno la stessa età.
Altre famiglie erano già
in viaggio in auto,ma principalmente in treno.Un treno che il primo
sabato di agosto a Milano era stato letteralmente preso d'assalto da
tante nonne con nipoti al seguito,mamme,papà,intere famiglie
insomma:tutti col sogno di giorni di mare e di sole,di pranzi con
parenti di saluti,granite e gelati da consumare con
lentezza,finalmente assieme ad amici ritrovati.
Bologna era un nodo
strateggico per le ferrovie:ci si dava appuntamento con parenti ed
amici che arrivavano da altre città,e già in molti erano ai
finestrini per controllare,qualcuno anche pronto a scendere,un pacco
di sigarette,una bottiglia d'acqua al volo..
Fu un attimo,un boato,un
urlo straziante poi più niente:la mente dovette adattarsi a
percepire che cosa era stato.
Fu l'urlo delle sirene
ininterrotto potente a riempire la citta,le piazze moltiplicarne
l'eco urtando sotto i portici delle strade.
Fu il fumo acre di polvere
da sparo,furomo i lamenti dei feriti,le grida di chi non sapeva cosa
fare .
Furono subito medici
infermieri barellieri con le mani fra i capelli in un gesto di
dichiarata impossibilità di capire,nel dare aiuto.
Furono mille
mani,insanguinate a cercare nella polvere a sollevare travi
d'acciaio,a districare matasse di fili infuocati per estrarre spesso
solo brandelli di qualcosa che era stata vita.
Furono i numeri dei
morti,i numeri dei feriti gravi e meno gravi a dare la misura di
quello che era successo,man mano che passavano le ore.
Furono le notizie confuse
incerte,esagerate, sembravano perfino,a unire i vivi ai morti,chi
aspettava e chi non sarebbe mai arrivato,da nessuna parte.
Furono i sogni i desideri
le speranze ,quelli che facevano meno rumore,cessati svaniti per
sempre .Non appartenevano più a nessuno..
85 :questo il numero dei
morti
85:questo il numero dei
nomi incisi su una lapide.
Per non
dimenticare,diciamo,ogni anno ,da quarant'anni.
E dietro ogni nome,ogni
data c'è una storia di vita mancata.Noi non dimentichiamo i morti,ma
vorremmo sapere il perchè..
11 commenti:
Cara Chicchina, purtroppo troppe cose rimangono senza una risposta, e tutti ne stanno soffrendo, e temo che ne passerà del tempo ma non ci sarà una vera risposta.
Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Cara Chicchina questa è stata una bruttissima pagina della nostra storia!! Impossibile dimenticare quei momenti ed è importante ricordare che le vittime sono ancora in attesa di una giustizia che non arriva. Un dolore che si rinnova ogni anno. Un caro saluto.
ricordo che ero a Rimini in una etate caldissima tanto che la piccola dormiva in piedi appoggiata al letto
IL direttore appena rientrati dalla spiaggia ci informò della tragedia e tutti alla TV.
Sono passato più volte da stazione e in silenzio sostato dinanzi a quella lapide e a quel cratere nell'impiantito, ma mai solo, in tanti ricordano e meditano
Ciao Tomaso.Il tempo ci ha abituati a domande senza risposte,stragi senza colpevoli,e tante verità negate.Ma cerchiamo di tenere vivo il ricordo,almeno quello.
Giuste considerazioni,Mirtillo.Noi posiamo solo mantenere vivo il ricordo,per il rispetto che dobbiamo a 85 persone innocenti.La storia,forse un giorno,ci spiegherà i perchè.Grazie.
Bologna mi è città molto familiare,la conosco e frequento dagli ann 6o,ci sono passati amici,parenti e per ultimo mio figlio che lì viveva da sposato.Ora altrove.E' una città del cuore.Grazie Andrea.
Bologna per noi dell'alte Marche è un riferimento, da giovane c'andavamo di notte a prendere il caffè i miei figli c'hanno studiato e Bologna faceva scuola politica, quello che succedeva lì era spesso considerato il meglio che si potesse avere per la società.
Hanno voluto colpire in un punto nevralgico della sinistra.
I perchè cominciano a essere troppi, troppi attentati e stragi non hanno ancora un colpevole e noi siamo sempre qui, come dici te, a tenere vivo il ricordo di ognuna e il calendario s'infittisce. Speriamo? La speranza è di chi gli è rimasto poco d'altronde se non sperassimo vorrebbe dire che non abbiamo più niente. E allora speriamo. Notte chicchina.
Chi emigra ha la possibilità di conoscere loghi e realtà diverse Conoscevo Bologna meglio della mia città di origine,amici trasferiti,poi parenti,e ancora amici e poi un figlio che ci visse da spossato,adesso altroe.La sentivo e la sento un po' mia,anche perchè come confermi rappresentava il meglio anche ideologicamente.Rimangono i perchè,ed un calendario di ..giorni della memoria che si aricchisce di anno in anno.Buon tutto e restiamo in contatto.
Buona notte come stai? Sono brasiliano e cerco nuovi follower per il mio blog. E seguirò il tuo con piacere. Anche i nuovi amici sono i benvenuti, indipendentemente dalla distanza.
https://viagenspelobrasilerio.blogspot.com/?m=1
Sono fatti che non si possono dimenticare!OLga
Vero.Conservarne memoria è obbligo morale!
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