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domenica 2 agosto 2020

SABATO 2 AGOSTO 1980



Sono passati quarant'anni,io ne avevo solo 40,forse mi stavo già preparando per la solita vacanza,al mare dove ,con mamma tenevamo a bada i miei due figli più alti tre nipoti,più o meno la stessa età.
Altre famiglie erano già in viaggio in auto,ma principalmente in treno.Un treno che il primo sabato di agosto a Milano era stato letteralmente preso d'assalto da tante nonne con nipoti al seguito,mamme,papà,intere famiglie insomma:tutti col sogno di giorni di mare e di sole,di pranzi con parenti di saluti,granite e gelati da consumare con lentezza,finalmente assieme ad amici ritrovati.
Bologna era un nodo strateggico per le ferrovie:ci si dava appuntamento con parenti ed amici che arrivavano da altre città,e già in molti erano ai finestrini per controllare,qualcuno anche pronto a scendere,un pacco di sigarette,una bottiglia d'acqua al volo..
Fu un attimo,un boato,un urlo straziante poi più niente:la mente dovette adattarsi a percepire che cosa era stato.
Fu l'urlo delle sirene ininterrotto potente a riempire la citta,le piazze moltiplicarne l'eco urtando sotto i portici delle strade.
Fu il fumo acre di polvere da sparo,furomo i lamenti dei feriti,le grida di chi non sapeva cosa fare .
Furono nomi urlati, in attesa di risposte che non arrivavamo.

Furono subito medici infermieri barellieri con le mani fra i capelli in un gesto di dichiarata impossibilità di capire,nel dare aiuto.
Furono mille mani,insanguinate a cercare nella polvere a sollevare travi d'acciaio,a districare matasse di fili infuocati per estrarre spesso solo brandelli di qualcosa che era stata vita.
Furono i numeri dei morti,i numeri dei feriti gravi e meno gravi a dare la misura di quello che era successo,man mano che passavano le ore.
Furono le notizie confuse incerte,esagerate, sembravano perfino,a unire i vivi ai morti,chi aspettava e chi non sarebbe mai arrivato,da nessuna parte.
Furono i sogni i desideri le speranze ,quelli che facevano meno rumore,cessati svaniti per sempre .Non appartenevano più a nessuno..
                          85 :questo il numero dei morti
              85:questo il numero dei nomi incisi su una lapide.
Per non dimenticare,diciamo,ogni anno ,da quarant'anni.
E dietro ogni nome,ogni data c'è una storia di vita mancata.Noi non dimentichiamo i morti,ma vorremmo sapere il perchè..

11 commenti:

Tomaso ha detto...

Cara Chicchina, purtroppo troppe cose rimangono senza una risposta, e tutti ne stanno soffrendo, e temo che ne passerà del tempo ma non ci sarà una vera risposta.
Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso 

Mirtillo14 ha detto...

Cara Chicchina questa è stata una bruttissima pagina della nostra storia!! Impossibile dimenticare quei momenti ed è importante ricordare che le vittime sono ancora in attesa di una giustizia che non arriva. Un dolore che si rinnova ogni anno. Un caro saluto.

paccandrea ha detto...

ricordo che ero a Rimini in una etate caldissima tanto che la piccola dormiva in piedi appoggiata al letto
IL direttore appena rientrati dalla spiaggia ci informò della tragedia e tutti alla TV.
Sono passato più volte da stazione e in silenzio sostato dinanzi a quella lapide e a quel cratere nell'impiantito, ma mai solo, in tanti ricordano e meditano

chicchina ha detto...

Ciao Tomaso.Il tempo ci ha abituati a domande senza risposte,stragi senza colpevoli,e tante verità negate.Ma cerchiamo di tenere vivo il ricordo,almeno quello.

chicchina ha detto...

Giuste considerazioni,Mirtillo.Noi posiamo solo mantenere vivo il ricordo,per il rispetto che dobbiamo a 85 persone innocenti.La storia,forse un giorno,ci spiegherà i perchè.Grazie.

chicchina ha detto...

Bologna mi è città molto familiare,la conosco e frequento dagli ann 6o,ci sono passati amici,parenti e per ultimo mio figlio che lì viveva da sposato.Ora altrove.E' una città del cuore.Grazie Andrea.

nucci massimo ha detto...

Bologna per noi dell'alte Marche è un riferimento, da giovane c'andavamo di notte a prendere il caffè i miei figli c'hanno studiato e Bologna faceva scuola politica, quello che succedeva lì era spesso considerato il meglio che si potesse avere per la società.
Hanno voluto colpire in un punto nevralgico della sinistra.
I perchè cominciano a essere troppi, troppi attentati e stragi non hanno ancora un colpevole e noi siamo sempre qui, come dici te, a tenere vivo il ricordo di ognuna e il calendario s'infittisce. Speriamo? La speranza è di chi gli è rimasto poco d'altronde se non sperassimo vorrebbe dire che non abbiamo più niente. E allora speriamo. Notte chicchina.

chicchina ha detto...

Chi emigra ha la possibilità di conoscere loghi e realtà diverse Conoscevo Bologna meglio della mia città di origine,amici trasferiti,poi parenti,e ancora amici e poi un figlio che ci visse da spossato,adesso altroe.La sentivo e la sento un po' mia,anche perchè come confermi rappresentava il meglio anche ideologicamente.Rimangono i perchè,ed un calendario di ..giorni della memoria che si aricchisce di anno in anno.Buon tutto e restiamo in contatto.

Luiz Gomes ha detto...

Buona notte come stai? Sono brasiliano e cerco nuovi follower per il mio blog. E seguirò il tuo con piacere. Anche i nuovi amici sono i benvenuti, indipendentemente dalla distanza.

https://viagenspelobrasilerio.blogspot.com/?m=1

OLga ha detto...

Sono fatti che non si possono dimenticare!OLga

chicchina ha detto...

Vero.Conservarne memoria è obbligo morale!