

Non volevo scrivere del terremoto,delle macerie,delle polemiche ,per paura di dire delle ovvietà,di aggiungere parole inutili a tanto dolore.Ho seguito con attenzione blog di amici che hanno saputo fare benissimo anche informazione di servizio,con diffusione di notizie utili,con racconti e testimonianze preziose.
Solo una piccola testimonianza voglio però lasciarla anch'io ed una considerazione:
Quando ci sono delle tragedie,è inevitabile parlarne e cercare responsabilità,o colpe,dove ci sono,proprio perchè l'uomo ci mette di suo,e lo fa molto bene,per amplificare,anzicchè limitare i danni di eventi naturali.E le persone disastrate,le case sbriciolate come casette di marzapane, gli ospedali e le strade inagibili urlano chiedono spiegazioni,chiedono assunzioni di responsabilità.
A parlare di queste cose,a caldo,si viene tacciati di cinismo,di sciacallaggio psicologico,di mancato rispetto verso chi soffre,chi piange,chi si adopera per dare tutto l'aiuto possibile.
Sono problemi e piani diversi:la solidarietà per ognuno di noi,è un valore irrinunciabile,l'aiuto è un dovere,anche istituzionale,ma discutere delle cose che sono migliorabili,degli errori,delle omissioni, credo sia una forma di aiuto valida,perchè se non possiamo evitare i terremoti,od altri eventi naturali,dobbiamo essere in grado,almeno,di limitare i danni.
Sento parlare le persone,giovani ragazzi anziani, e trovo parole di saggezza,non rassegnazione,sento la volontà di continuare,di guardare avanti e riprogrammare il futuro.
La rete di solidarietà che si è creata anche attraverso i blog,mi auguro continui,con l'impegno di non dimenticare,di parlarne ancora,di seguire gli avvenimenti e l'evoluzione di tante storie,piccole e grandi.
Sono qui con le mie parole soltanto,la mente ed il cuore sono lontani,sono sotto le tente,sono accanto ad una cucina da campo,sono con i bambini che cercano nel gioco una normalità da riconquistare.