
Flaiano con Fellini e la Anitona ai tempi de "La dolce vita"
Pescara 5 marzo 1910-Roma 20 novembre 1972
Ennio Flaiano avrebbe già compiuto 100 anni,il 5 marzo.
Sono invece oggi 38 anni da quando ha lasciato questo mondo,ma il suo spirito aleggia ancora fra noi perchè ha così bene e così perspicacemente disegnato il carattere degli italiani che i suoi aforismi sono validissimi ed applicabilisimi alle più svariate situazioni,ancora oggi.
Coevo e continuatore di un modo di scrivere spesso dissacrante ,lo avvicinerei ad altri grandi che non ci sono più:Longanesi,Marchesi,Campanini,Guareschi.
Ha usato i suoi scritti con la precisione di un bisturi, per incidere, profondamente e senza pietà nel tessuto sociale,nei vizi dei suoi contemporanei,ma ciò che ha scritto e' attuale ancora oggi.
Ricordo e riporto alcuni delle sue frasi celebri:
La stupidità ha fatto progressi enormi. È un sole che non si può più guardare fissamente. Grazie ai mezzi di comunicazione, non è più nemmeno la stessa, si nutre di altri miti, si vende moltissimo, ha ridicolizzato il buon senso, spande il terrore intorno a sé.
Il mio gatto fa quello che io vorrei fare, ma con meno letteratura.
La pornografia è noiosa perché fa del pettegolezzo su un mistero.
L'evo moderno è finito. Comincia il medio-evo degli specialisti. Oggi anche il cretino è specializzato.
La serietà è apprezzabile soltanto nei fanciulli. Negli uomini saggi è il riflesso della rinuncia.
Il peggio che può capitare a un genio è di essere compreso.
Sei stato condannato alla pena di vivere. La domanda di grazia, respinta.
È un cretino illuminato da lampi di imbecillità
Il traffico ha reso impossibile l'adulterio nelle ore di punta
L'italiano è mosso da un bisogno sfrenato d'ingiustizia
Fra 30 anni l'Italia sarà non come l'avranno fatta i governi, ma come l'avrà fatta la televisione