Titolo
intrigante,anche perché per associazione vado subito ad un altro
Orlando,anche lui con un tarlo,il mal d'amore ,che gli corrode la
mente,gli fa perdere il senno.
Il
nostro Orlando,più vicino nel tempo,è il personaggio di fondo,ben
tratteggiato dall'autrice nei vari stati
d'animo,atteggiamenti,e,senza maschera,nella sua tragicità.
La
storia si svolge in Calabria,immediato dopo guerra,un piccolo paese
,come tanti del sud estremo.
Un
paese con vocazione agricola, dove la terra è generosa di buoni
frutti,di profumi,di colori,di storia e tradizione.
Una
terra ricca,che però appartiene ad una sola famiglia,un solo
uomo,il barone Guglielmo. Alle sue dipendenze tutto il paese vive,o
meglio sopravvive,lavorando dall'alba al tramonto,subendo angherie e
soprusi di ogni genere.
E'
la dura legge della povertà,dell'ignoranza,della necessità.
La
sola a ribellarsi,è una giovane donna,una ragazza che ha già
sperimentato la cattiveria e l'inganno subiti dal padre,morto di
crepacuore e di vergogna,per colpa del vecchio barone.
Il
giovane Guglielmo che eredita titolo e proprietà alla morte del
padre,vorrebbe essere diverso,più indulgente ma l'indolenza,
l'incapacità di gestire da solo i propri interessi ,
lo
portano a comportarsi come il padre,consegnandosi ai vecchi uomini di
fiducia in particolare per le situazioni più difficili..
La
storia ricca di personaggi,di situazioni e sfumature gira
comunque,come detto prima, attorno ad Orlando,la sua complessa e
quasi schizofrenica personalità,la sua tristezza i suoi scatti di
rabbia. Mette gli occhi addosso alla giovane ribelle,Giulia,che
diventa la sua idea fissa,la sua malattia,la sua ossessione,fino a
sentirla come parte di se,come una sua proprietà,non può che
essere sua o di nessuno.
Ma
Giulia,ad ogni suo goffo tentativo di avvicinarla,si schernisce e lo
schernisce,aumentando la sua ossessione. Quando Giulia si sposa
,Orlando
ormai
rassegnato a perderla, contribuisce in incognito a rendere
riuscitissimo e gioioso il giorno più bello della giovane coppia.
Non
dura molto,il tarlo della gelosia,del possesso torna a rodergli il
cervello,lo fa letteralmente impazzire. Lascia il palazzo che è già
sera,sul suo cavallo .
Non
è purtroppo,il cavallo magico che porta Astolfo fin sulla luna per
recuperare il senno dell'altro Orlando,per scoprire che sulla luna
la gelosa non esiste. Il nostro Orlando è solo,non ha amici,non ha
speranze,solo con il sogno-desiderio di avere la sua Giulia. Corre
nella notte fino a quando il cavallo non regge più,fino a quando la
sua folle corsa finisce nella polvere,lanciando l'ultimo suo
desiderio gridato al cielo,un cielo nero e senza stelle che inghiotte
tutto.
Questo
il riepilogo,in breve. Ma la storia si snoda abilmente fra
personaggi,implicazioni di storia e di costume,considerazioni su
vecchi vizi e tante virtù di una società che stenta ad aprirsi al
nuovo,ma inizia timidamente,almeno con i più giovani ,ad assaporare
il piacere delle novità,a coltivare la speranza che qualcosa può
cambiare,anche per un paese così legato ancora al passato.
E'
un tema ricorrente,nei romanzi della scrittrice Rodolao,questo del
riscatto,della ribellione,del desiderio di libertà,del bisogno di
cambiare il corso delle cose.
Parla
spesso,anche nella sua copiosa produzione poetica,dell'amaro sapore
del pane,della frustrazione di dover accettare regole imposte dalla
necessità, perchè ama troppo questa su terra,dalla quale ora vive
lontano.
Ama
la bellezza dei suoi paesaggi,la generosità della sua gente,ama le
sue radici,e penso che molti dei suoi scritti siano un tributo a
tutto questo.
E'
stata una lettura piacevole, ricca di colpi di scena,di intrighi,di
colore e curiosità.
Non
so se sono riuscita ad interpretare nel modo giusto il senso del
romanzo,ma è quello che ,leggendo,ho percepito.
SARA RODOLAO
IL TARLO DI ORLANDO
MELIGRANA EDITORE
11 commenti:
La storia sembra intrigata e complicata come deve essere una storia d'amore sofferta.
Il leggerlo senza dubbio avvince e porta a meditare altra storia ma simile nei nostri giorni. Adesso c'è un'altra miseria, morale, viziata dalla droga e alcolismo, disoccupazione, forse c'è anche più rassegnazione. Mi stai tentando di leggerlo, chiederò alla biblioteca del paese vicino se lo hanno. Buona settimana.
I personaggi sembrano ricchi di sfaccettature e la trama interessate ha il sapore della vita vera; un buon libro; grazie per la segnalazione.
Un abbraccio e buona giornata a te!
P.S. Tra un po' un altro premio e un meme per te nel mio blog.
Credo sia interessante e poi mi piacciono sempre le ambientazioni del sud Italia.
Hai ragione Andrea.Era triste allora per la miseria,anche morale e per le prepotense che bisognava subire,spesso unica alternativa per sopravvivere.Oggi abbiamo di più in termine di benessere,ma si sono sprecate tante occasioni per crescere,moralmente ed intellettualmente,si torna indietro e la vita sembra una giungla.Grazie per il commento, e scusa se non ho risposto prima.
Sciarada,il libro racconta la vita,davvero,in modo semplice ed incisivo.Sono passata da te,ho visto e ti ringrazio già da ora.provvederò subito a ritirare e scriverne.Un abbraccio e bun fine settimana.
E' piaciuto anche a me,Grazie per la presenza.Sono un po presa,ma spero di passare presto da te.
Ciao Chicchina, buona Giornata Internazionale della Donna.
Un storia del presente, o forse del passato. Perché spesso, tra presente e passato, il confine è incerto e non segnato da pietre terminali.
Un romanzo molto interessante.
Buon inizio di settimana.
Chicchina carissima serena Pasqua a te e ai tuoi cari!
Sciarada-Grazie e scusa per il mio mutismo..
Costantino-Grazie per il commento,ho spiegato sopra il motivo della mia lontananza dal blog.
Cavaliere del web.Grazie ed anche a te le mie scuse.
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