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martedì 4 novembre 2014

FIRENZE 4 NOVEMBRE 1966-

UN MIO RICORDO PERSONALE.

Lavoravo a Milano,allora.
Il titolare della piccola azienda familiare ci aveva offerto una vacanza-da venerdì a domenica,all'Isola d'Elba,dove avevano una villa.
Siamo partiti da Milano con un piccolo pulman :impiegati magazzinieri ,i titolari con i figli, una trentina di persone,ci saremmo imbarcati a Piombino ed avremmo gustato la cena nell'isola.
Per strada si era scatenato il diluvio,ma abbiamo proseguito,sperando in un miglioramento.
Fra deviazioni e rallentamenti si faceva tardi. A Rosignano ci hanno fatto tornare indietro,per allontanarci dalla zona di maggior pericolo. Tornammo verso Livorno,che era già notte.
Non c'erano più traghetti,eravamo bloccati. Ci imbarcammo ,dopo ore,su un barcone addetto a trasporto merci,fu quasi una via di fuga ma non sapevamo ancora da cosa.
Un'avventura di traversata,tutti con il mal di mare, ed un mare che pareva volesse inghiottirci,ad ogni ondata ,ad ogni bordata di vento. Niente da mangiare,ed era il meno,ma neanche da bere,un caffè,qualcosa di caldo..il barcone fece sosta a Gorgona,Capraia,girammo tutto l'arcipelago prima di approdare all'Elba,in mattinata,stravolti,e stanchi. Eravamo giovani e affamati,e ci buttammo con ingordigia su una golosa ed abbondante colazione,che divenne anche pranzo,prima di arrivare il albergo.
Intanto iniziavano a circolare le prime allarmanti notizie. Non era solo acqua,era il diluvio universale,fango distruzione dappertutto,non solo a Firenze.
Abbiamo impiegato ore per poterci collegare con qualcuno a Milano che avvisasse i familiari della situazione e del fatto che comunque eravamo tutti salvi.
Passammo qualche giorno in più del previsto,dovevamo riorganizzare il ritorno in sicurezza.
Non fu facile,tornando,poter vedere cosa era successo,avere idea del disastro.
A casa,restammo per giorni attaccati ai notiziari,mi sentivo protagonista per quello che avevo vissuto,ma quasi colpevole per quei giorni di vacanza .
Anche in quell'occasione un esercito di ragazzi,capelloni e ribelli alle regole,si trasformò in un esercito ordinato e compatto,piccole formiche che entravano dappertutto,pulivano svuotavano si passavano di mano in mano grandi tesori d'arte e piccoli oggetti di vita quotidiana,lavorando fianco a fianco con soldati,pompieri,bagnini,operai giunti da tutte le parti: bisognava fare presto e fare bene...
Immagine simbolo dell'alluvione.

Ho visitato Firenze qualche anno dopo:le ferite erano ancora aperte,c'era da lavorare,tanto.
Ma la città aveva trovato anche il tempo per esprimere riconoscenza ed affetto per le tante persone che avevano contribuito con il lavoro o piccoli gesti,a salvare il salvabile.

22 commenti:

UIFPW08 ha detto...

Chicchina bei ricordi..
Buon mercoledì
Maurizio

il monticiano ha detto...

Ti capisco Chicchina, furono giornate tremende ma in quell'occasione, come è accaduto e sta accadendo a Genova, i nostri giovani e meno giovani, hanno messo in mostra qualcosa di veramente valoroso.
Un caro saluto,
aldo.

chicchina ha detto...

Eventi diversi che si intrecciano e restano nella memoria.Ciao Maurizio.

chicchina ha detto...

Siamo spesso considerati un popolo di pigri e menefreghisti,ma in caso di necessità,da sempre,diventiamo un solo cuore.Forse dovremmo esserlo più spesso,anche per situazioni non drammatiche.Un abbraccio,e speriamo che cessi l'allarme anche per Roma.Oggi è toccato alla mia città.

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Purtroppo la situazione non è cambiata molto e le alluvioni si sono moltiplicate.
Saluti a presto

andreapac ha detto...

fa pensare che non abbiamo ancora imparato a convivere con la natura.
non credo che da allora sia stato fatto molto e speriamo non come a Carrara dove un muro di sostegno che doveva durare 200 anni è già crollato permettendo l'allagamento di migliaia di case aziende.
Qui di pioggia ne cade da 4gg e il Serchio è dove va a finire...

chicchina ha detto...

Hai ragione,si contano i danni,sempre dopo,e si accumulano a quelli precedenti..

Blogaventura ha detto...

Ero piccolo allora, però ricordo ancora e i fatti di questi giorni ci fanno chiedere perchè, a distanza di tanti anni, si cada sempre negli stessi errori. Siamo un paese che proprio non riesce ad imparare dalle disgrazie passate. Un caro saluto, Fabio

chicchina ha detto...

Ciao Andrea,hai proprio ragione,si è fatto poco,si fa poco e anche male,e si vedono i risultati tragici.Anche da me,vivo in Sicilia,è quattro giorni che abbiamo di tutto,vento grandine trombe d'aria e acqua ..Speriamo bene.

chicchina ha detto...

Fabio,ho qualche anno in più e ricordo,da sempre, alluvioni,inondazioni,ma prima erano eventi straordinari ,adesso hanno cadenza ravvicinata e toccano tutte le regioni.Fare prevenzione,forse è l'unica strada possibile,ma è un discorso per sorde..
grazie per il commento.

Sciarada ha detto...

Ciao Chicchina, gli italiani, sono sempre stati presenti nel momento del bisogno, hanno sempre saputo sostenere chi era in difficoltà, purtroppo non si può dire lo stesso per chi ci governa!
Bel ricordo il tuo, un abbraccio!

P.S. Dai un'occhiata ai commenti dalla tua bacheca :-)

chicchina ha detto...

E ci auguriamo sempre che cambi anche la mentalità dei nostri governanti,perché davvero la storia si ripete con sempre maggiore frequenza.
Ho già visto..
Grazie sciarada e a presto.

riccardo ha detto...

All'epoca avevo solo 5 anni quindi i miei ricordi si sono formati sulla base di filmati di repertorio.
Ma lo spirito di sacrificio e la volontà di condivisione sono rimasti nella storia del nostro Paese e come hanno osservato molti tuoi commentatori, nelle grandi occasioni (quelle tragiche, purtroppo), sono riemersi spesso. Anche di recente.
Ma è una costante italiana il ripetersi di certe tragedie: non molto tempo fa, in Sardegna, l'alluvione ha falciato 14 vite...
Le cause? Abusivismo edilizio, speculazione, dissesto idrogeologico, corruzione, ignoranza ecc. ecc.
Si dirà: ma queste cose, le sappiamo.
E' vero.
Ma io non so o non capisco perché mai un popolo che si dimostra così generoso e solidale durante certi disastri, continui poi ad eleggere certi governanti... questo non lo capisco proprio. E non lo accetto.
Un caro saluto
Riccardo

Elio ha detto...

Certo che non posso dimenticarlo neanch'io. Il 4 novembre 66 (avevo 24 anni) l'acqua alta a Venezia ha raggiunto 1,86 metri in alcune zone.
Con maschera da sub e respiratore ho aiutato un mio amico che aveva un negozio di pasta fresca a sbullonare i motori delle macchine prima che restassero troppo tempo nell'acqua salata. Ne abbiamo salvato 4 su 5. Mica male. Per giorni e giorni le fondamente e le calli di Venezia restarono coperte di un elemento viscoso dovuto ad un misto di cose varie tra cui il gasolio delle cisterne interrate che erano scoppiate. Tutti rinchiusi in casa, naturalmente. I danni sono stati molti, ma inferiori a quelli di Firenze, visto che da noi l'acqua era quasi immobile.
Avvenimenti da non dimenticare ed hai fatto bene a ricordarli.
In questi giorni qui in Francia ed abbastanza vicino a Montpellier si stanno vivendo le stesse cose, anche se in formato ridotto. Molti fiumi sono straripati invadendo vari villaggi dei dintorni.
Ti auguro una buona domenica.

chicchina ha detto...

Riccardo,in tanti cerchiamo la (il)logicità di comportamenti di noi popolo italiano.abbiamo bisogno delle tragedie per scoprire l'oltraggio perpetrato nei confronti dell'ambiente.Ci servono le rivolte,spesso truccate e gestite,per ricordarci delle periferie,ma poi siamo un popolo generoso,non razzista,sempre pronti a dare una mano,e continuiamo a sbagliare le nostre scelte comuni e importanti.Forse siamo individualisti,o autolesionisti? Grazie sempre per i tuoi commenti,mai di maniera.E scusa la mia assenza,anche nel rispondere.

chicchina ha detto...

Grazie Elio,anche per i tuoi ricordi,perchè la nostra Italia è sempre soggetta purtroppo a ricorrenti tragedie.i miei ricordi di allora si mischiano a fatti e cose personali che rendono vivido,a distanza di tanti anni,ogni momento.credo sia vero per tutti,questo.Speriamo di aver superato,per questo scorcio di anno,almeno,altre alluvioni e inondazioni..Sto riprendendo a girare per i blog e passerò presto anche da te.Ciao.

Pierpaolo ha detto...

Certi eventi di vita vissuta lasciano senza dubbio un segno indelebile nell'anima...
Un caro saluto a te...

Nella Crosiglia ha detto...

Un viaggio da ricordare malgrado tutto mia cara, una vera odissea, un tragitto per mare indimenticabile...ma eccoti qui viva e vegeta, pronta a deliziarci con i tuoi racconti..
Bacio!

Sciarada ha detto...

Ciao Chicchina, felice festa dell' Immacolata a te e famiglia e un abbraccio !

chicchina ha detto...

un saluto anche a te,Pierpaolo e a presto.Ciao

chicchina ha detto...

Un'avventura vissuta quasi in diretta,ed il ricordo resta,davvero più vivo.un abbraccio e,prometto di raccontarmi,ancora.Ciao

chicchina ha detto...

Grazie Sciarada,,è stata una giornata di serenità.A presto.