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giovedì 28 dicembre 2017

LA TERRA TREMA.prima parte.

Si stanno spegnendo gli ultimi fuochi dei ceppi di Natale,accesi nelle piazze di molti paesi,almeno qui in Sicilia.






Si smaltiscono pranzi e cene.Anche i regali sono stati già scartati,accettati criticati odiati riciclati,e ci si avvicina alla nuova sarabanda di fine anno,un po di freddo,tanta neve,anche se non dapertutto,e vento,da nord a sud.




Ma chissà come era stato il Natale di 109 anni fa a Messina,Reggio Calabria,Villa San Giovanni e altri paesini dell'area dello stretto?
Sarebbero passati pochissimi giorni,dal Natale, e l'Italia tutta non sarebbe stata più la stessa!
MESSINA  28 DICEMBRE 1908- I TRENTA SECONDI CHE HANNO CAMBIATO L'ITALIA.
NON GLI ITALIANI
E' il titolo di un testo molto interessante sull'argomento,autore Giorgio Boatti-gennaio  2005.
lo avevo letto,superficialmente,alla sua pubblicazione.Avevo guardato con maggiore interesse le fotografie che da sole potrebbero già dare il senso della tragedia,dell'annientamento.

L'ho ripreso,nell'avvicinarsi dell'anniversario,e so già che dovrò dedicare molti giorni e molta maggiore attenzione,nella rilettura,perchè è davvero una inesauribile miniera di notizie,notizie prima ancora che cronache.
Una ricchissima appendice documentaria completa il testo.
E poi,volevo meglio capire la seconda parte del titolo,anche se è intuibile.
Il perchè anche una immane tragedia come quella del terremoto del 1908,
NON ( sia riuscita a cambiare )GLI ITALIANI .
Su quei terribili trenta secondi sono raccolte le testimonianze di sopravvissuti molto noti come lo storico Gaetano Salvemini che insegnava in quegli anni all'niversità di Messina.Vede morire tutti i suoi familiari inghiottiti dalla voragine che li fa precipitare dal quarto piano.Cade anche lui,gli manca il pavimento sotto i piedi,ma sopravvive perchè cade su macerie che  ormai hanno un'altezza tale da attutire il colpo.
Altra testimonianza quella del giovane  Dino Provenzal,in quel periodo insegnante a Messina.Anche lui perde  la moglie e la figlioletta.Colpito,in seguito,dalle leggi razziali,gli sarà impedito di insegnare.Ai miei te ho studiato la Divina Commedia commentata da lui.
Il giornalista Luigi Barzini  invia i suoi servizi per giorni,non nascondendo il senso di vuoto e di inadeguatezza del momento nonostante tanti atti eroici.
C'è l'inviato speciale dellla Stampa,Giuseppe Antonio Borgese,altri di tutte le testate più importanti.Una ricchezza di notizie,cronache avvenimenti piccoli e grandi,testimonianze.
Ci sono i racconti del comandante del traghetto Calabria,rimasto miracolosamente a galleggiare al largo,sensa nessun riferimento possibile,nel buio più totale delle due sponde dello stretto e che poi racconterà.
Testimonianze di gente comune,che durante la notte lavorava.Di medici,di gente comune che si ritrova in mezzo al disastro e trova il coraggio e la forza della disperazione per dare un aiuto.
Bilancio calcolato dei morti:120.000,fra Messina Reggio Calabria e paesi limitrofi.
Morti per il terremoto prima e il maremoto subito dopo.
La città di messina distrutta quasi totalmente,lo stesso vale per Reggio Calabria.
Alcune immagini  di testimonianza storica dell'evento.
Prese ovviamente dal Web

23 commenti:

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Molto interessante!
Ti auguro una serena giornata.

andreapac ha detto...

Foto che portano ad immaginare quella catastrofe. Vediamo oggi le foto di paeselli Amatrice e ci stringe il cuore, immaginiamo due città con i loro palazzi e lo sfascio.
Brava ricordare la storia e che insegni. Chicchina tanti auguri per questa vigia della viglia e tante cose belle per il prossimo 2018.

Sciarada ha detto...

Gli italiani hanno un cuore grande e lo dimostrano sempre nelle raccolte fondi per chi subisce i danni irreparabili di una così immane catastrofe, invece le alte sfere promettono e mai mantengono e ridono quando tra loro parlano al telefono e concedono permessi per la costruzione di edifici di cartapesta. Straordinario post Chicchina, a te buona fine e buon inizio, ti abbraccio!

wolfghost ha detto...

Sì, il perché nemmeno queste tragedie siano in grado di cambiare gli italiani è qualcosa senz'altro da indagare. Anche se francamente credo che gli italiani siano cambiati poco dalla caduta dell'impero romano :-D
Tanti auguroni di buon anno a te ed a tutti i tuoi cari :-)
www.wolfghost.com

chicchina ha detto...

L'influenza mi ha messo KO.Grazie Cavaliere Buoni nuovi giorni anche a te.

chicchina ha detto...

Andrea,in ritardo a rispondere anche a te.La storia va sempre riletta,dico io,ed ogni volta troviamo dei risvolti nuovi,che dovrebbero aiutarci a sbagliare di meno.Il nuovo anno è iniziato con grande vento e qualche piccolo danno,vedremo nei prossimi giorni..

chicchina ha detto...

E' quell'Italia che non cambia,il problema,cara Sciarada.L'Italia degli affaristi senza scrupoli,l'Italia di una burocrazia lenta e farraginosa,oggi un po di meno ma persiste in certi angoli bui degli apparati.Buon anno,nonostante tutto,cara amica.

chicchina ha detto...

Cambiamo poco,molto lentamente,è vero,ma alcune cose cambiano ancora più lentamente,e non credo sia un caso.Riprenderò il discorso e l'analisi,un po spietata del testo citato, prima o poi.L'anno è già iniziato,con i nostri buoni propositi ed i pproblemi di ogni giorno..Ciao Wolfgost.

Sciarada ha detto...

Sono assolutamente d'accordo carissima Chicchina e credo che la parte sana della nostra Italia meriterebbe di più, meriterebbe quella considerazione e quel rispetto che le permetterebbe di respirare. C'è chi ha saturno contro e chi ha un sistema contro.
Serena Epifania a te e famiglia, baciii!

Sciarada ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
chicchina ha detto...

A noi Italiani è capitato un sistema contro,cara Sciarada.Ma noi siamo positivi,tosti,e continuiamo a sperare..Un altro sistema è possibile!Ciao,e con la Befana che porta via queste feste,ci rimane comunque quasi un intero anno per condividere pensieri,propositi e amicizia.

Elio ha detto...

Ciao Chicchina, a quel momento non eravamo ancora nati e quindi non è che nelle altre regioni si sia prolungato il ricordo di questo terremoto che fate bene a non dimenticare. A me è bastato quello del Friuli del 1976 (avevo 34 anni). Sono volato fuori casa con mio figlio in braccio. Ritengo il libro molto interessante e ti invio un cordiale auguruio per un buon preseguimento del nuovo anno.

Nella Crosiglia ha detto...

Da leggere mia cara, molto interessante..
La liguria è una terra di terremoti ma io per fortuna non ho mai assistito ad una tremenda catastrofe come questa e spero di non farlo mai
La terra ci perdoni per il male che le abbiamo fatto
Un 2018 splendente per te e un grande bacione

Costantino ha detto...

Nel 1976 ero a Trento, ed ho sentito distintamente il boato che ha accompagnato il terremoto del Friuli.
Un paio di anni fa sono andato in Friuli ed ho visto una ricostruzione perfetta di case e monumenti ( es. il Duomo di Gemona). Un bell'esempio, pure nella immane tragedia, di una Italia che sa ricostruire. Una speranza che questo esempio venga imitato.

chicchina ha detto...

Elio,sempre in ritardo sono!La tragedia ora fa parte della storia,ma vivendo in questa terra ballerina,mi incuriosisce conoscere sapere qualcosa di più.Ricambio auguri e saluti,e mi riprometto di passare da te.Ciao.

chicchina ha detto...

Grazie Nellina,oggi ho letto,da te e sono davvero triste.Vorrei che ti arrivasse il mio abbraccio e la ia amicizia,anche se possono servire a poco.Ciao cara amica,

chicchina ha detto...

Nel Friuli c'è stata una tenace volontà di ripresa e ricostruzione vera,dovrebbe essere un esempio per tutti.Non sempre le cose vanno come dovrebbero.Grazie Costantino.

Sergente Elias ha detto...

Sono immagini che, ancor oggi, destano viva impressione. Forse in primavera verrò in Sicilia per un'escursione sull'Etna e di certo trarrò spunto per qualche post. Buon anno... da un vecchio blogger ( ex Blogaventura Reporter)che non passava da tempo di qui e che ora riprende con "Doctor Livingstone... I Suppose." Un salutone, Fabio

chicchina ha detto...

Ma che piacere,Fabio, ritrovarti, e qui.Ti leggevo da qualche parte nei commenti,ma non sapevo chi tu fossi,normale anche questo.Hai fatto bene a riprendere,ricordo che i viaggi erano il tuo argomento,ed era sempre piacevole leggerti.Passerò a leggerti anche adesso,nella tua nuova casa.Se davvero vieni per un'escursione sull'Etna,e ti fa piacere,fammi sapere per tempo.Oltre al piacere di un caffè,o granita,insieme,e nel caso tu lo desiderassi,potrei darti qualche dritta..Vivo alle pendici dell'Etna e a furia di guardarci ogni giorno,siamo diventati buoni amici...Ciao e a presto da te.

Sciarada ha detto...

C'è un premio per te nel mio blog, ti abbraccio Chicchina e ti auguro una buona serata!

chicchina ha detto...

Grazie,Sciarada,ho visto e ritirato.Ancora grazie per aver pensato anche a e.Un abbraccio.

riccardo ha detto...

Ricordo che mia nonna, per definire un bambino particolarmente turbolento, usava l'espressione "terremoto di Messina."
Crescendo, su quella tragedia mi sono informato... scoprendo che cosa sia stata.
Non conosco il libro che ne parla, ma vedrò di leggerlo. Certi drammi, che purtroppo continnuano a ripetersi, non devono essere dimenticati.
Chissà se anche allora, così come oggi, la forza distruttrice della natura non sia stata "aiutata" dall'incuria dell'uomo...
Spero proprio di no.
Un caro saluto e.. un abbraccio sia pure ideale alle vittime.
Riccardo

chicchina ha detto...


Il libro è interessante per la parte documentale,bene approfondita ma anche per una visione critica e ragionata delle incongruenze,dei ritardi della pedanteria e della ottusità della burocrazia del tempo.Già...allora come oggi la burocrazia è affetta da elefantiasi congenita e cronica che non le permette l'agilità di azione neanche in casi di evidente urgenza..in quel caso l'uomo non ha aiutato,la natura avrebbe comunque sopraffatto ogni umano errore..Grazie per il commento.