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giovedì 23 maggio 2019

LE FOTO CHE RACCONTANO LA STORIA..



Certo,quando il giovane fotoreporter del Giornale di Sicilia,Tony Gentile, scattò questa foto,marzo 1992,
non immaginava ancora il sapore amaro che avrebbero avuto quel sorriso,quella complicità di vecchi amici solo qualche mese dopo.
Pubblicata dopo la strage di Capaci diventa subito un simbolo,una bandiera ,racchiude i valori dell'amicizia,la voglia di ribellione verso la mafia,la lotta per la legalità. 
Riprendendo  e rivedendo un mio  post  di qualche anno fa voglio ricordare a modo mio  l'anniversario della morte di Giovanni Falcone,seguita a breve da quella di Paolo Borsellino.Due stragi che hanno tolto la vita a i due giudici, alla moglie di Falcone ed agli uomini della loro scorta.
Era un sabato di sole primaverile e ci trovavamo nel nostro rifugio di campagna.
Abbiamo vissuto quella tragedia in diretta quasi,momento per momento,cronaca concitata incerta imprecisa,che si andava via via chiarendo,delineando in tutta la sua crudele e tragica realtà.
I giorni successivi,notizie commenti,particolari,coincidenze,polemiche chiarivano un quadro molto preoccupante.
La strage di Paolo Borsellino ha portato ulteriore sconforto,senso di impotenza,voglia di ribellione.
Spiegare ai figli il perchè di tanti morti ammazzati,di tanto raffinato incrudelimento da parte della mafia verso uomini dello Stato e della società civile,non era certo facile,ma era comunque necessario.
Anche allora,come al tempo degli anni di piombo,avevo l'ansia da notizie ,mi rifiutavo di seguire i telegiornali,ma poi le notizie arrivavano comunque...
Nel 1993,a Milano per seguire  la Fiera del mio settore cartario,vidi la foto che poi diventerà un simbolo :un quadro-poster 50x70 -Lo acquistai subito,era alquanto voluminoso e scomodo,ma l'ho portato a casa,tornando in Sicilia.Più che una foto era una bandiera,e l'ho custodito con la stessa cura e rispetto con cui si custodisce la propria bandiera.
Ha tenuto compagnia ai miei ragazzi,per tantissimi anni,nella loro stanza.Poi le cose cambiano,la stanza è vuota,e la foto-bandiera non doveva restare sola...
Ne ho fatto dono ad una biblioteca di quartiere,presenza e ricordo per altri ragazzi.

12 commenti:

Patricia Moll ha detto...

E che storia! Forte e dolorosa, piena di coraggio da una parte e atroce vergogna dall'altra.

pacandrea ha detto...

Cara Chicchina un passato che ha lasciato tanto dolore e una sferzata di dolorosa sconfitta.
In quei giorni sembrava che tutto fosse perduto in quella lotta. 6 anni fa sono venuto nelle tue terre e dall'areoporto per Palermo si passa su quella autostrada e l'amica che mi dava il passaggio si è fermata in quel luogo quella stele ...
Sarei molto severo nei confronti di qui signori...vogliono la guerra e guerra sia, la corte marziale e con la pena di morte.

Elio ha detto...

Come è possibile dimenticarli ! Secondo me è solo dopo la loro morte che si è veramente ingrandita la lotta contro la mafia portando all'arresto dei pricipali capi come Toto Riina. Pochhi giorni fa ho visto un documentario francese che parlava invece dell'Andrangheta, la quale sembra stia facendo il bello ed il cattivo tempo in Calabria e nel mercato finanziario. A quabdo un'altra ondata di pulizia generale ? Bellissimo post e buon fine settimana.

chicchina ha detto...

Patricia,molte cose sono cambiate,altre stanno cambiando,almeno nella presa di coscienza della società.Ma intanto cambia e si trasforma anche la mafia,e quando sembra che non faccia più paura ce la ritroviamo,ben mimetizzata,ad avvelenare la vita pubblica,l'economia,il tessuto sociale..

chicchina ha detto...

Andrea,c'è stata una risposta forte,no solo con i processi,ma anche nella presa di coscienza di buona parte della società.Solo ch nel tempo molte attenzioni sono state distratte e la mafia ha cambiato ancora una volta,strategie e volto ufficiale.Non bisognerebbe mai dare per scontato niente.E restare sempre allertati,anche nei comportamenti individuali.Grazie per il commento.

chicchina ha detto...

Caro Elio,dalle nostre parte si dice che la mala erba è difficile da estirpare.Molto si è fatto in Sicilia,anche a livello di coscienza civile.In Calabria la 'ndrangheta ha potuto accrescere le sue capacità di infiltrarsi perchè secondo me per molto tempo la sua pericolosità è stata sottovalutata,ed è potuta crescere e ramificarsi.Speriamo che una dopo l'altra queste vere piaghe sociali vengano debellate,ma serve anche la volontà e la presa di coscienza di noi cittadini.Grazie per il commento.

paccandrea ha detto...

Dice un saggio che metà degli italiano scrive e metà degli italiani non legge e così per i mafiosi...metà e metà .....
chi sa se è giusto il saggio'??
Buona domenica

Costantino ha detto...

Una foto che è un simbolo e, insieme, una grande speranza.

chicchina ha detto...

Andrea,penso che i non mafiosi siano la maggioranza.Silenziosa, ma maggioranza.Le mele marce,anche se poche fanno molto danno e bisognerebbe ACCANTONARLE come merce di scarto,per far sentire il profumo e a bellezza delle altre mele.Ciao e buona domnica anche a te.

chicchina ha detto...

Ciao Costantino.Certe volte i particolari restano nella mente scolpiti.Sono foto,rumori,paorle..

Patricia Moll ha detto...

Chicchina, la mafia è come il virus dell'AIDS. Si modifica!
Lo so che tante cose son cambiate però non ancora abbastanza anche perchè non ècambiato lo stato, al di là del colore di chhi ci governa

chicchina ha detto...

Non posso che convevire con te,Patricia.L'illusione ed in parte è vero,che si sia fatto molto,che qualcosa stia cambiando anche nella mentalità locale,c'è.Ma poi la cronaca quotidiana ci spiega quanto la trasformazione che la mafia ha operato sia ancora più subdola e pericolosa.Ha cambiato faccia,sistema,relazioni.E la classe politica non aiuta..
Grazie per il tuo contributo.