Il mistero della vita
penetra nel mistero della morte,
e il giorno chiassoso
tace dinanzi al silenzio delle stelle.
(Rabindranath Tagore)
E così te ne sei andato,in un tiepido mattino di maggio,con le ginestre in fiore a contrastare il nero della lavica terra.
Ed è in silenzio la musica,tace la poesia,ed anche la Grande Madre Etna fa tacere il brontolio che da sempre ha cullato i sogni dei suoi figli migliori e nei suoi evanescenti fumi cilestrini lascia immaginare agili passi di sufi,fra meditazione e vertigine
Ti vedevo qualche volta passare a prendere il giornale,schivo,riservato,quasi timoroso,forse sceglievi quell'edicola un po' fuori mano,ma di passaggio ,fra il mare,il tuo, che ti ha visto crescere e la montagna,dove avevi trovato rifuggio sicuro,ai piedi dell'Etna,per le tue meditazioni creative,per le tue serate infinite con gli amici.
E da subito sono andata a cercare i testi delle tue cansoni.Mi pareva scontato ascoltarle,ma leggerle,ora,come pura,appagante poesia,è un'altra cosa.Prima c'era tempo,ora la mia memoria ha bisgno di salvare la bellezza,di leggere fra le tue parole la tua preghiera infinita all'Universo.
10 commenti:
Una grande perdita
sinceramente mi sento più povero
I miei pomeriggi sono sempre stati allietati da musica dalla radio o da canzoni scelte da me con YouTube si può fare tutto
Bttiato mi è stato vicino, molto spesso nelle letture più belle i suoi testi con le sue colonne sonore mi hanno sempre permesso grande introspezioni Grazie maestro
Siamo sulla stessa lunghezza d'onda,Andrea.Non le ho mai consierate solo canzoni,per quanto belle e nuove per musicalità ed atmosfera:sono pura poesia dell'anima,capaci di trasportarci nel mondo della mente e della meditazione.siamo tutti un pò più soli e poveri..
non non ti nego che mi sono veramente commosso fino a piangere perché mi ha toccato tante volte la mia sensibilità forse sono grave troppo sensibile a certe emozioni
Abbi pazienza cancella se non credi che questo mio pensiero sia fuori tema
Che bel ricordo che hai di questo grande maestro, un pò schivo,che viveva alle pendici dell'Etna. Scriveva testi bellissimi. Una grande perdita ! Saluti.
Unico Battiato
Maurizio
Le emozioni non sono mai fuori tema,Andrea.La sensibilità è un dono,riservato a persone elette.Piangere non è mai un segno di debolezza,come non riuscire a piangere,tante volte capita in momenti drammatici,non può essere un segno di disinteresse o durezza di carattere.
La nostra mente non segue sempre le strade che noi vorremmo,e le lacrime sono liberatorie.Un cordialissimo saluto,Andrea. e a presto risentirci.
Sapevamo che non stava bene,ma c'era e per gli amici ,gli estimatori,era una certezza.Ci ha regalato emozioni indimenticabili.Grazie per il tuo commento,Mirtillo 14.mi scuso se non psso spesso,è un momento particolare,per me..
Vero Maurizio.Ci dovremo accontentare del tanto che ci ha lasciato .
Battiato è uno dei pochi che ha scritto ispirandosi e parlando a un "terzo" (uno spettatore esterno, Dio, Allah, Shiva, poco importa chi). I suoi testi non hanno genere, non parlano di un "lui" o una "lei", non parlano a un "lui" o a una "lei". Shakespeare faceva altrettanto, in qualche modo lo ha fatto anche Herman Hesse. (Però resta forte il sospetto che La Cura l'abbia scritta per sé stesso). E' stato troppo prolifico in vita, Battiato, per mancare dopo la sua morte.
Grazie G per questo commento.Forse faceva parte della sua visione filosofica del mondo non andare per generi ma per universi.Ho letto che la Cura è nata dalla collaborazione, molto più stretta che per altri testi ,con Sgalambro,quasi una dedica reciproca,ma non sono molto addentro.Per i casi della vita,mi capitava spesso di incontrarlo,meglio,passava da un mio negozio un po defilato e vista la sua riservatezza non ho mai osato parlargi,chiedere niente,solo i saluti di cortesia.
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