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domenica 15 luglio 2007

il nome-una scelta

Nome strano,forse,per un blog,ma ha una sua motivazione-Ho deciso di dedicare qualche ora a questa nuova esperienza,perchè vorrei percorrere alcuni anni della mia vita a ritroso,per fissare meglio nella mente dei percorsi.Siamo figli della storia,qualcuno della storia con la" S " maiuscola,io semplicemente figlia di una piccola storia di famiglie tradizionali,bisnonni che non ho conosciuto,nonni dediti all'agricoltura,una discreta autonomia economica,anche in tempi di crisi,nonne diverse per carattere e stile di vita.
Scansonata,allegra,curiosa,poco mamma ed ancora meno nonna,nel senso tradizionale del termine,la nonna materna.Rimasta eternamente bambina,riceveva da noi tutti più attenzioni e tenerezza di quanto fosse capace di dare.Ma era scandalosamente generosa,di fronte alle difficoltà,alle necessità anche primarie di chiunque le si rivolgesse per un'aiuto:"mi casa es tu casa,mio pane es tuo pane."
Così ricordo vagamente che ..eravamo a metà anni 40,al mattino ci faceva andare in giro,presso un paio di famiglie,a portare scodelle di latte e pane.Dopo qualche giorno non c'erano più scodelle e bisognava andare prima a recuperarle,per poter rifare il giro.

Religiosissima,severa,autoritaria,riservata,con un suo mondo interiore dove non c'era spazio per le vanità, le leggerezze,gli eccessivi entusiasmi,le effusioni,verso i figli il marito gli amici.
Ma buona madre,comunque,attenta ai bisogni se non ai sogni,di tutti.
La sua generosità verso gli altri era calata dall'alto,quasi con distacco,in nome,e solo in nome della cristiana pietà.Questa la nonna paterna.
Questi i miei ricordi,magari sbaglio anche,ma non ho altri riferimenti cui attingere.
Tornando al nome:quando questa nonna,religiosissima,aveva ,anche lei,un moto di stizza,un contrattempo,come imprecazioni usava un paio di termini suoi personali.'Acqua di fuoco',era una delle allocuzioni usate,oppure' terra di mongibello',o 'per la sambuca'.

Tornerò ancora ,sul filo dei ricordi, a percorrere strade già note e valutare quanto di quel mondo mi appartiene ancora.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bello! quello che racconti della tua nonna , freddina ma generosa . Anch'io ho un bel ricordo della mia . Se non l'avessi avuta, me la inventerei. era piena di premure per tutta la famiglia . Abitava a pochi metri da noi , e in effetti stavo sempre a casa sua . Ricordo le sue ninna nanne , le sue coccole, E passato più di mezzo secolo dalla sua morte , ma i suoi ricordi sono sempre vivi nel mio cuore.
Buona Domenica

chicchina ha detto...

I nonni....se non ci fossero davvero bisognerebbe inventarli!Sono il ponte fra le generazioni,perchè i genitori erano e lo sono ancor più, oggi,presi da altri problemi più urgenti,immediati:
il lavoro,l'educazione,la gestione della casa ,della famiglia,e quasi niente tempo per i figli,se non le cure primarie. I nonni hanno sempre tempo per ascoltare,raccontare,ricordare,e conservare la ricchezza delle tradizioni e dei ricordi familiari.Io non sono nonna,e non per età.Ma ogni tanto svolgo piacevolmente questa funzione in qualità di zia,per ora.
Grazie Lina e buona domenica anche a te.