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venerdì 9 ottobre 2009

NON E' FACILE







Non è facile scrivere quando ci sono morti che ancora devono essere estratti dal fango e dalle macerie.
Non è facile scrivere quando questi morti sono a due passi da casa tua e non puoi fare niente ,se non piangere e aiutare come puoi chi resta.
Non è facile scrivere,e non sentire la rabbia di fronte all’ assenza di ogni forma di rispetto per la terra che continuiamo a violentare.
Non è facile scrivere su una tragedia che amareggia anche per la disparità di comportamenti,magari solo formali,ma che hanno il senso di farci sentire uguali di fronte alla morte,di farci riflettere,anche con quel minuto di silenzio ,sul valore da dare a gesti quotidiani.
Non è facile scrivere e pensare che domani ci saranno funerali solenni,ci sarà la sfilata di autorità,ci saranno parole,immagini ,in abbondanza,ci sarà forse anche la dichiarazione di lutto nazionale,su richiesta e per generosa concessione delle autorità preposte.
Non è facile scrivere ,perchè vengono alla mente altri fotogrammi,un pò sfuocati, e torna la paura,prepotente,annichilente,ma rimane comunque l’incoscienza.
L’incoscienza di chi forza le leggi,quando non le viola scientemente,per piccoli o grandi egoismi.
L’incoscienza di chi le leggi le fa ma non si preoccupa di farle osservare.

E la paura che tutto ritorni come prima,nonostante i morti e nonostante le nostre inutili parole e qualche immagine .

22 commenti:

Rosaria ha detto...

Non è facile, hai ragione.
Non è facile accettare, la disuminità che l'essere umano troppo spesso sta dimostrando.
Non è per niente facile voltare la pagina sui dolori e le lacrime.
Ma il mondo si sta abituando anche a questo.
Ti abbraccio.

Gianna ha detto...

Chicchina, mi dispiace moltissimo per questa immane tragedia.
Ti stringo forte a me.

Nuccio Gatto ha detto...

Berlusconi e Bertolaso "avevano previsto tutto". Dai documenti, non risulta, è la tragedia che sta virando in farsa, o è la farsa che prende il sopravvento sulla tragedia? forse, per descrivere quanto sta avvenendo, dovremmo plagiare il titolo di un celebre libro di Fruttero & Lucentini: "La Prevalenza del Cretino". E' vero, ogni popolo ha la classe politica che si merita. Se il 55% degli italiani continua ad infliggerci col voto questi dementi, vuol dire che se li meritano. Ma, di grazia, noialtri, l'altro 45%, che cacchio ha fatto di male per meritarseli?
Ciao Chicchina, Max.

Achab ha detto...

questi pensieri sono molto giusti,buona serata.

Leonardo ha detto...

Non è facile...non solo, io direi che è difficile,molto difficile!
Questo avviene perchè le vittime, con il loro silenzio, gridano...la montagna franata grida anch'essa...e ci sono poche orecchie disposte ad ascoltare ma soprattutto a tirarsi su le maniche!

Un caro saluto.

sara ha detto...

No, non è facile per niente,anzi.
Resta un senso di immpotenza mista a
cordoglio per le povere Vittime di un sistema senza regole, o meglio un sistema in cui vice la regola del dio denaro.

chicchina ha detto...

Ci stiamo abituandi a tutto,Rosy cara,e crediamo che tutto sia possibile...
Ma la natura ha le sue regole che spesso non coincidono con le nostre.
Ciao Rosy.

chicchina ha detto...

Stella sei sempre molto cara.Ci stringiamo tutti accanto a chi resta,spesso senza più niente neanche la sperana.
Un abbraccio e una serena domenica

chicchina ha detto...

Massimo,siamo nella terra di Pirandello,farsa e tragedia convivono,spesso coincidono,si alternano,è il teatro dell'assurdo.Me lo chiedo ogni momento "ma che colpa abbiamo noi?"Ma mi dicono "é la democrazia!"
Solo che di fronte a quelle bare tutto il resto ha meno importanza.
Ciao Max

chicchina ha detto...

Ciao,Achab , buona domenica pure a te e grazie.

chicchina ha detto...

Sirio,tante le riflessioni da fare,tanto il lavoro da fare, e ci vuole ,è necessario,urgente, un cambiamento di mentalità.
A tutti i livelli,io dico a partire dal basso,da noi.
Servono regole da condividere, con convinzione, e non scorciatoie.
Ti ringrazio Sirio.

chicchina ha detto...

Sara,parole sagge,le tue.Un sistema senza regole,perchè le regole sembra diano sempre fastidio,anche quando sono a salvaguardia dell'ambiente che ci circonda ,di noi stessi.
Piccoli egoismi e grandi lutti.
Un abbraccio ed una serena domenica.

Janas ha detto...

Non è facile parlare, ma è necessario, Chicchina.
E' necessario dire che l'uomo non è capace di far nulla, se non di distruggere.
Non sappiamo vivere, non sappiamo più costruire, non sappiamo essere decenti in questo mondo.
Quello che sto per dire è antidemocratico, ma lo dico: l'Italia finisce a Roma.
Noi al sud siamo terra di nessuno, e non ce lo vogliamo mettere in testa. Siamo un popolo piegato a 90° dalla camorra e dalla mafia, e noi popolo siamo i primi a non far niente. Non dobbiamo delegare la politica alla lotta contro la criminalità organizzata.
La speculazione edilizia lo sappiamo in mano a chi sta. Ma con quale criterio vengono costruite quelle case? La Campania ha lo stesso tipo di terreno franoso, e Sarno ne è un esempio, ma si potrebbero citare centinaia di altri luoghi dove si verificherà o si è già verificata la stessa cosa.
E noi zitti. E noi a comprare le case e ad adattarci. E poi piangiamo sempre noi i morti.
Sono incazzata. Sono incazzata con l'uomo in generale, di qualsiasi appartenenza politica, sociale eccetera eccetera.
Sono incazzata perchè due anni fa su quel lato di quel costone ho visto incendi a morire, infernali, alberi e alberi bruciati in pochi secondi.
L'uomo si deve vergognare.

chicchina ha detto...

Grazie Janas,volevo sentire anche la tua voce,e puntuale,ci sei!
Quando ho visto la foto,la prima,pensavo alla scelleratezza ed incoscienza di un abuso.Quando ho sentito che era tutto regolare,normale,ho smesso di pensare,di arrabiarmi,non serviva più.Vivo questa situazione assurda da sempre,vale per molte regioni del sud,e non ne usciamo se non cambia la mente,se non impariamo a custodire e preservare,noi,come individui pensanti,il nostro territorio,le nostre cose.Nessuno potrà restituire la vita portata via dalla furia di un torrente di fango,come nessuno potrà rimarginare le ferite portate a quelle colline,una volta forse curate con amore e sapienza da chi da esse traeva sostrentamento e l'appagante soddisfazione di misurarsi ad armi pari col gli equilibri della natura.Quando noi uomini compromettiamo certi equilibri naturali giochiamo a dadi con la vita stessa.Quante volte vinciamo?
Le parole,le promesse,i sensi di colpa le lacrime basteranno a fermarci?non ci credo ma lo spero.
Un abbraccio,cara Janas.Nonostante la mia confusione,sono certa che capirai il senzo di ciò che scrivo.

Mcloud ha detto...

Queste ed altre tragedie, meritano il rispetto del silenzio... per coloro che non ci sono più... e giustizia per chi resta...

chicchina ha detto...

Maurizio,un commento di buon
senso ,come fai sempre.Sono felice di saperti di nuovo fra noi,si sentiva la tua prolungata assenza!
Ciao e grazie.

giardigno65 ha detto...

terribile, anche perchè si parla già di arredamenti per le nuove case e per niente dei morti ...

chicchina ha detto...

Parlare di belle case da costruire,di fiori e aiuole,discorsi senza logica, e senza rispetto,hai ragione,per tutti questi morti,anche quelli per i quali si continua a scavare.Certe immagini,nella logica di chi le evoca,forse servono solo a nascondere la incapacità di qualche provvedimento serio,anche se costoso,di qualche diniego fermo anche se aliena consensi.
Ciao,Giardigno.

Gianna ha detto...

Chicchina, la speranza non deve mai mancare, guai se no.
Mi stringo a tutti voi in un abbraccio infinito..

chicchina ha detto...

Grazie Stella,per la tua sensibile presenza.Coltiviamo la speranza ,e la pazienza,e guai se non ci fosse questa possibilità.Ma ogni tanto qualche dubbio,come tarlo,si insinua.
Un abbraccio.

jengiskan ha detto...

Ciao Chicchina,è vero siamo qui e ci gurdiamo attorno,ma lo spettacolo non è certo dei migliori.Ti abbraccio

chicchina ha detto...

Jengis,mi scuso per non aver risposto al tuo commento.Intanto siamo arrivati già ad un mese dal disastro e tutto è come prima,anzi peggio perchè si è difronte alla fragilità non solo del territorio.
Ciao.