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sabato 16 maggio 2015

LA MEMORIA E GLI ANNIVERSARI


16 MAGGIO 1955-16 MAGGIO 2015
Sono sessanta anni, oggi, dalla uccisione del sindacalista siciliano Salvatore Carnevale.
Abbiamo ricordato qualche giorno fa l'uccisione di Peppino Impastato.
E il primo maggio,ancora un anniversario di morti:la strage di Portella della Ginestra.
Solo in questo mese di maggio....
La Sicilia,terra di profondi contrasti e contraddizioni,ha bisogno di martiri anche per le conquista di diritti elementari:diritti del lavoro,diritto alla legalità,alla giustizia.Ma è una tela di Penelope...uomini di coraggio ma soli,tentano di costruire l'ordito della storia con la trama delle loro parole,delle loro ribellioni,del loro sangue.Qualche passo in avanti,ma poi altre forze, remando al contrario,disfano l'esile tela appena creata.
Certo di cambiamenti ce ne sono,ma spesso gattopardeschi,manca un comune sentire,una comune volontà di cambiamento reale,siamo bizantineggianti nei ragionamenti,troppi 'distinguo'quando è il momento di decidere,troppo individualismo per accettare condivisioni difficili.
Sono solo una osservatrice,non ho verità storiche o di costume,ed esprimo solo mie impressioni personali,considerazioni amare e disincantate.


Salvatore Carnevale-dal web
Sulla uccisione di Salvatore Carnevale alcuni versi scritti da Ignazio Buttitta,poeta e cantastorie siciliano.
Ancilu era e nun avia ali
nun era santu e miraculi facìa,
'n cielu acchianava senza cordi e scali
e senza appidamenti nni scinnia;
era l'amuri lu so' capitali
e 'sta ricchizza a tutti la spartìa:
Turiddu Carnivali nnuminatu
ca comu Cristu nni muriu ammazzatu. 

Di nicu lu patruzzu nun canuscìu,
appi la matri svinturata a latu
cumpagna a lu duluri
e a lu piniu.
ed a lu pani nivuru scuttatu
Cristu di 'n cielu lu binidicìu,
ci dissi: "Figghiu, tu mori ammazzatu;
a Sciara li patruna, armi addannati,
ammazzanu a cu voli libirtati".

Per i non siciliani

Angelo era e non aveva ali
non era santo e miracoli faceva,
saliva in cielo senza corde e scale
e senza sostenersi ne scendeva;
era l'amore il suo capitale,
questa ricchezza con tutti la spartiva:
Turiddu Carnevale nominato
che come Cristo morì ammazzato.

Da piccolo il padre non conobbe,
ebbe la madre sventurata al fianco
compagna nel dolore
e nelle pene.
del pane nero a fatica sudato
Cristo benedicendolo
gli disse: "Tu, figlio mio, morirai ammazzato;
i padroni di Sciara, quei dannati,
ammazzano chi vuole libertà."
La poesia è molto lunga e articolata.

Anche in questo caso ,i versi strazianti per il dolore della madre,mi ricordano le parole della madre di Pappino Impastato.


Francesca Seria,la madre.dal web

Per chi volesse leggere la poesia completa,con versione in italiano e
una interpretazione raccontata e cantata dal cantastorie Ciccio Busacca:
Canzoni contro la guerra:Lamentu pi la morti di Turiddu Carnevale





12 commenti:

il monticiano ha detto...

Non ho volutamente letto la versione in italiano di quanto scritto da Buttitta. Avevo il timore di sminuirne il valore.
Grazie Chicchina.
Un caro saluto,
aldo.

chicchina ha detto...

Grazie a te Aldo,per il commento,sempre gradito:il dialetto rende con maggiore tragicità i fatti,specie se i versi sono predisposti per essere raccontati,come era d'uso,con cartelloni e disegni,dai cantastorie..Buttitta è maestro,in questo campo.

Giò ha detto...

Un ricordo magnifico, ho sentito atmosfere di casa nelle parole di Buttitta. Ricordi dolorosi, ma anche quella specie di "non so spiegare" che sa di sole, di mare, di odori speziati e forti... di speranza, di bellezza! :-)

Rosaria ha detto...


Cara Chicchina, non conoscevo Salvatore Carnevale.Grazie per avermelo fatto conoscere.
Una Storia siciliana e di Marteri, hai detto bene.Storie amare e mi chiedo.. ma di quanti Martiri la bella Sicilia ha di bisogno? Tutto il Sud è mortificato, avvilito, da tanta ingiustizia.

Ancora oggi si parla del Sud come uno Stato a parte e la ripresa dell'Italia deve partire dal Sud (parole di Renzi, ieri sera a Porta a porta)
L'Italia unita non esiste e mai è esistita.
Il Sud è stata tagliato fuori dai ritmi e livelli economici del mercato nazionale, come se il mezzogiorno fosse una riseva indiana e come tale ha i suoi Marteri. Invece, è un problema centrale politico ed economico fondamentale dello Stato.
(Forse Renzi ha capito tutto questo? E sa quanto il Sud sia importante per far decollare la nostra Italia)?Lo spero!

Buona giornata e bacio.

PS..oggi cercherò su Internet
La Storia di Carnevale e del Cantastorie Buttitta.
Lo sai che amo tanto il sapere e il conoscere.
Ciao!


chicchina ha detto...

Giò,
quando le parole tacciono non c'è storia nè ricordo. Buttitta ha trovato parole per tanti fatti nostrani e non solo.E' un modo per tenere viva la memoria.Ciao,e grazie per i tuoi sempre graditi commenti.

chicchina ha detto...

Rosaria ,sai cogliere sempre il senso delle cose,io spesso sproloquio ma tu vai al nocciolo.vedrai che se cerci troverai delle interessanti notizie,ed anche il poeta Buttitta sarà una piacevole sorpresa.Mi piacciono le tradizioni popolari e il nostro sud è ricco,almeno di queste.....
Un abbraccio e scusa se non sono molto presente anche da te.Per ora va così,un po di stasi.

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Mai dimenticare!
Serena giornata.

Nella Crosiglia ha detto...

Sei un'osservatrice attenta, giusta, romantica e ti seguo sempre con tanto tanto affetto adorata amica mia, grazie anche questa volta!
Un bacio!

chicchina ha detto...

Hai ragione, Cavaliere del w.ricordare per conoscere i pericoli..sempre attuali.Ciao

chicchina ha detto...

Cerco i fatti,le notizie anche passate per avere idee sul futuro.Grazie a te per il tuo affetto.Ti abbraccio

riccardo ha detto...

Non conoscevo la storia di Salvatore, che tuttavia è emblematica di tutto un modo di "governare" il Sud, le Isole e direi, anche il resto del Paese.
Ma è vero: forse nel Sud la situazione è più dura, più contraddittoria, più... ingiusta: è questa la parola.
I versi di Buttitta sono grandi: sembra quasi che Cristo sia un compagno di lotta, desolato e martoriato, di Salvatore e di tutti quelli che combattono per la giustizia e l'uguaglianza.
Io mi sono anche un po' commosso...

Condivido molto anche le parole di Rosaria: nel Sud e nelle Isole, come aveva già osservato Gramsci, è stato instaurato un "regime di tipo militare-coloniale."
E nel tempo, le cose non sono cambiate di molto...

chicchina ha detto...

Davvero al sud tutto è più complicato,ingiusto,difficile.
Quanto ai versi,l'autore abituato a raccontare con parole semplici ma forti,per la piazza,ha una certa dimestichezza anche con i..protagonisti della religione,una religione di popolo,alla quale ci si rivolge con la confidenza e complicità che si ha verso gli uguali.
Qualche cambiamento lo riscontro,almeno da queste parti,ma ancora sono gocce in un oceano di fatale disgregazione ed illegalità.