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venerdì 17 luglio 2020

DI LIBRI E DI PASSIONI

Mi piace leggere,devo averlo già detto..
Mi piace anche rileggere,e scoprire sfumature,particolari,che una prima lettura,spesso con l'entusiasmo e la curiosità per il nuovo,non avevo apprezzato.
Ultimo,in ordine di tempo: la "Biografia del figlio cambiato" di Andrea Camilleri che voglio così ricordare,ad un anno dalla sua morte.
E' stata una lettura piacevole ed illuminante su tanti aspetti della vita di Pirandello,per me fra i grandi della letteratura e del teatro.Alla sua maniera un po' sorniona,ma sempre con precisi riferimenti storici e bibliografici,traccia un ritratto insolito,spesso contraddittorio di Pirandello uomo,più e prima che scrittore. Mi capita comunemente ,parlando di certe situasioni un po' ingarbugliate,complicate,di definirle pirandelliane.Adesso so esattamente quanto questa definizione,o intuizione,sia confermata dal racconto della vita del drammaturgo.

La tomba di Pirandello e quel che resta del Pino solitario che la ombreggiava.Un nuovo pino,della stessa famiglia, è stato piantato e cresce rigoglioso,avendo superato i 16 anni di vita.








Sempre in antitesi con se stesso,sembra faccia fatica a trovare un punto di equilibrio fra il desiderio di emergere,con le proprie capacità ed una vita propria,e la necessità di dover dipendere da un padre dal quale si sente avulso,altro.E' Pirandello ed il suo doppio,o meglio un dissociato e la storia andrà avanti,negli anni.
E quando finalmente riesce a considerarsi figlio,di un padre al termine dei suoi anni,la sua ossessione di padre impositivo ed invasivo aumenta,facendogli ripercorrere gli stessi errori che lui aveva vissuto da figlio.
E quasi una deformazione genetica,una condanna,questa presenza pervasiva nei confronti dei figli,si ripete anche con i propri  figli.
"Devo chiedere scusa ai miei figli di averli confusi con me stesso.Li trattavo come trattavo me stesso;ora so-lo capisco tardi-di essermi sempre trattato male."
Queste parole avrebbe potuto scriverle  benissimo Don Stefano,il padre di Luigi.Ma a maggior ragione Luigi Pirandello,che tardi se ne era reso conto.Invece le scrive  il figlio più giovane,Fausto.
E'il passato che si rinnova nel presente  e si proietta nel futiro,tutto da patire:
"....In verità
come da sempre nati
come per sempre vivi
               siamo qua. "
Camilleri non scrive una vera biografia,ma ci racconta i vari passaggi della vita del grande Pirandello,come parlasse per sentito dire,storie di paese e di paesani,ma sempre attingendo alla fonte,agli scritti sparsi,racconti,versi,anche qualche disegno,Pirandello è stato anche un discreto pittore, ed interpretando ciò che legge.
Ne nasce una fotografia a tinte forti,spesso drammatica,di una vita  difficile,fra genio, tragedia  e follia.

10 commenti:

Tomaso ha detto...

Cara Chicchina, credo che ne valga la pene di leggere attentamente questo libro.
Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso

chicchina ha detto...

Sì,Tomaso,io l'ho trovato interessante,e poi Camilleri mi piace.ciao e grazie per esserci,sempre.

Costantino ha detto...

Camilleri è stato ( anzi è ) uno degli scrittori che preferisco.
Peccato che in libreria , dopo Riccardino, non ci saranno nuovi Montalbano !

paccandrea ha detto...

L'ho sempre snobbato perché gli sceneggiati televisivi non ripagavano il suo scritto per cui a Ragusa ho visitato luoghi escritti
ho cercato immedesimarmi ma tra lo scrivere il fare sono rimasta sdubbiato
Chissà.. forse mi aspettavo di più o forse mi sono approcciato alle letture e alle visioni televisivi in modo non limpido è aperto
grande grande grande

chicchina ha detto...

Costantino,a me piacciono tutte le storie portate poi in TV e devo dire anche molto fedelmente.Però ci sono tanti altri testi ugualmente inteessanti,in particolare quelli a carattere storico dove la realtà è ben dosata cpn l'ironia..grazie per il commento.

chicchina ha detto...

Andrea,ho letto con interesse anche quelli fuori schema,non nati per la TV e ne sono rimasta soddistatta.Però con le letture ognuno ha i propri gusti e le proprie aspettative,quidi è anche difficile consigliare.Quest'anno niente Sicilia?

paccandrea ha detto...

Pensiamo di venire a Siracusa al santuario della Madonna delle lacrime e fa tremo una scappata a Taormina per Perché amici con noi no non sono mai stati abbiamo ancora tutto da programmare ma è nei nostri desideri la Sicilia l'ho visitata più volte la pizza è velocissima e costa poco il viaggio Buona domenica

giorgio giorgi ha detto...

Pirandello è unico perchè ci mette in contatto con le infinite sfumature, con l'essenza della nostra interiorità e con le difficoltà di relazionarci con gli altri in modo chiaro e spietato. Camilleri è (non riesco ancora a dire "è stato") una persona e uno scrittore affascinante, pieno di umanità e di conoscenza dell'animo umano.
Grazie di avermi fatto conoscere questo libro!

chicchina ha detto...

Andrea,ti ho inviato una email.Ciao.

chicchina ha detto...

Concordo su Pirandello,ed anche su Camilleri.Rileggo spesso Pirandello,ogni volta mi sembra di riscoprirecose nuove,Sro terminando Il fu Mattia Pascal,e mi ci perdo,specialmente dopo averne letto sulla biografia.Scava dentro in modo quasi crudele,sembra voglia cercare ogni vota una punizione,più che una spiegazione.Le molte trasposizioni del teatro a volte hanno,a mio parere,se non banalizzato,almeno allegerito le tensioni interiori dei personaggi,almeno da parte di compagnie non sempre molto preparate.Di Camilleri penso di possedere e di aver letto quasi tutto,compresi carteggi,prefazioni.Grazie per il commento.