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lunedì 2 novembre 2020

DI LETTURE, DI LIBRI,DI RACCONTI.

Un piccolo esperimento:otto parole per creare una storia,anche minima.Ma io non ho il dono della sintesi e così è nato un breve racconto.

Le parole chiave:Verde Luce Mare DonnaSperanza Sorriso Alba Domani. 

Era VERDE la collina,quel giorno di marzo. Marzo mediterraneo col sole accecante che gioca fra nuvole spettinate,e alimenta il crescere dell'erba che ti pare di sentirla .farsi strada fra un filo e l'altro per fare spazio a nuovi fili nascenti,a protuberanze che diventeranno presto fiori.In basso il MARE di un azzurro intenso mandava bagliori di LUCE.



La DONNA osservava lo spettacolo appoggiata alla porta ,quasi a farsi sorreggere, prestando la massima attenzione ad ogni cambio di respiro,ad ogni movimento,se pure impercettibile.Il bambino era in una situazione critica.

Bisognava solo aspettare.Così le aveva detto il medico,appena andato via.

Pensava alle volte che in giornate simili,non riusciva a farlo stare in casa a studiare;il sole,la narura che riprendeva a vivere erano un invito assillante.

Lo aveva fatto crescere bene,dandogli serenità e sicurezza,nonostante dovesse fare tutto da sola.Il padre? Padre solo per un solo giorno,poi la paura della responsabilità ,l'insicurezza,l'inesperienza,lo avevano fatto scappare.

Bisognava solo aspettare,si ripeteva Francesca.e intanto,seduta accanto al ragazzo osservava il suo profilo, i suoi occhi socchiusi:gli ricordava tanto il padre ed un velo di tristezza le oscurò il viso.

Restava la SPERANZA che tutto si risolvesse,la crisi fosse superata,e lei continuava a restargliaccanto,mentre le ore passavano e le ombre della sera si sosituivano alle ultime nuvole arrossate dal tramonto.Superare la notte,un incubo. Restò vigile,accanto al letto,mentre le ore passavano,e tanti pensieri giravano nella sua testa.

Rivedeva il film di quegli ultimi anni.La passione,i colpo di testa,un matrimonio celebrato in fretta e in quasi solitudine e quel figlio che le toglieva il respiro,ogni volta che lo abbracciava.

Era tutto,erano tutto,dopo che il padre non aveva avuto la forsa di accettarlo.Un SORRISO mesto affiorò fra i ricordi,ma scomparve subito,non era tempo di sorridere,di abbandonarsi ai ricordi,belli o brutti.

Bisognava solo aspettare.Alomeno fino all'ALBA.

Aspettare e credere in qualche miracolo,anche se lei ai miracoli non ci aveva mai creduto.

L'alba arrivò,anzi le sembrò perfino che bussasse alla porta,come per avvisarla che c'era,che la notte era finita.

Bussò una seconda volta,ma non era l'alba,che si era già evidenziata ,al solito,con la luce prepotente del nuovo giorno.

Andò alla porta,apri,esitante.L'uomo le buttò le braccia al collo ,restarono un attimo senza parole, sorreggendosi a vicenda.

Poi fu un pianto liberatore,silenzioso,caldo di lacrime.E il miracolo,come in ogni lieto fine,si completò ,col bambino che chiamava la mamma e guardava stupito e stordito quello strano gruppo.

Bisognava solo aspettare.

E finalmente ,dopo la lunga notte,ora era già DOMANI.



6 commenti:

Patricia Moll ha detto...

Molto struggente! E dolce!

La luce verde del mare all'alba accarezzò la donna. il suo sorriso era speranza di un domani migliore.

Ci ho provato 🙂

chicchina ha detto...

Grazie Patricia.Esperimento riuscito anche a te,e con il dono della sintesi! Ciao.

Sciarada ha detto...

La speranza che diventa realtà, non c'è niente di meglio.
Il tuo racconto mancherà anche della sintesi richiesta dall'esperimento, ma il risultato, Chicchina mia, ripaga senza possibilità di contestazione :-)
Abbraccio grande!

chicchina ha detto...

Un grande abbraccio anche a te,cara amica.Cerco di non perdere l'abitutine a ..sognare,almeno fino a quando il resto è fuori dalla portata della normalità.Grazie e speriamo a presto.

Nella Crosiglia ha detto...

trovo questo racconto bellissimo e commovente trattato con semplicità, ma con tanto amore e passione dove la tua anima perfetta traspare ad ogni parola.
Ti voglio bene

chicchina ha detto...

Grazie Nella,troppo generosa.Scrivo per non perdere ache l'uso delle parole,in questo momento tanto strano e sospeso..Ti voglio bene anch'io.Un abbraccio.